Palazzo Spada e' conosciuto principalmente per la ricca collezione di quadri ed opere d'arte accumulate nel tempo dallo stesso Bernardino, ed esposte tuttora nell'ala del palazzo da lui stesso fatta costruire come ampliamento della dimora originaria. Non essendo questa la sede per itinerari classici, abbiamo deciso di saltare l'ingresso alla celebre quadreria e partecipare alla visita speciale mensile che da la possibilità di entrare negli uffici del Consiglio di Stato, situati nel piano nobile del palazzo. Scortati e guardati a vista come carcerati durante l'ora d'aria e con il divieto assoluto di fotografare gli ambienti, saremo quindi introdotti nella dimora privata del Cardinale Capodiferro, magnifica celebrazione di arte classica e richiami pagani.
Nella prima stanza scopriremo il secondo esemplare esistente a Roma di meridiana catottrica (abbiamo visto l'altro nel corso della precedente visita al convento di Trinità dei Monti). Avendo già speso una quantità eccessiva di neuroni nello sforzo di comprendere e spiegare il funzionamento di questo affascinante orologio a parete nel post precedente (probabilmente un limite del sottoscritto imputabile al mio personalissimo passaggio alla lettura dell'orologio a lancette solo in età adulta, e dunque con speranze nulle di riuscire ad interpretare un "astrolabio gnomonico catottrico"), preferirei passare velocemente alla sala successiva, il cui impatto visivo all'ingresso lascerà senza fiato chiunque abbia un minimo di sensibilità estetica che vada oltre il minimal. Ci troviamo nella galleria degli stucchi, mirabile capolavoro di Giulio Mazzoni, dove un'imponente decorazione a stucco fa da cornice ad una serie di affreschi, con una continuità tale da rendere l'intera galleria un'unica meravigliosa opera d'arte. La foto scattata (senza flash, ci tengo a sottolinearlo) in regime di intimidazione, rende solo vagamente l'idea della ricchezza, armonia, trionfo decorativo che investirà il visitatore lasciandolo letteralmente a bocca aperta. I soggetti degli affreschi sono in gran parte tratti dalle "metamorfosi di Ovidio", importante componimento epico della letteratura Latina in cui ricorre il tema della trasformazione di dei e mortali. Tra questi troviamo Giove, che non esita a trasformarsi in qualsiasi cosa al solo scopo di sedurre le sue vittime: da pioggia dorata con effetti ingravidanti (mito di Danae), a colleghe di sesso femminile (si trasforma nella dea Diana per sedurre la ninfa Callisto), fino ad un aquila di larghe vedute che rapisce il bellissimo giovinetto Ganimede per farne il suo "coppiere". Soggetti pagani nella dimora di un Cardinale che si tentava di giustificare attraverso una lettura morale che avesse dei risvolti cristiani: le conquiste di Giove come "abbandono al divino"...ma il divino incarna il vizio e rende tutto più confuso. E se l'importante era comunque soddisfare le velleità estetiche del Cardinale Capodiferro, alla fine chissenefrega della morale cristiana.
Dalla galleria degli stucchi in poi si entra nel cuore degli attuali uffici del Consiglio di Stato, dove tre diverse sale si susseguono tra espressione artistica (la seconda è interamente dedicata al mito di Perseo e Callisto), vecchi pc, poltrone pretenziose e pile di cartelline, documenti e ricorsi accatastati ovunque in fiduciosa attesa che giustizia amministrativa sia fatta. Un' occasione unica per godersi Il contrasto tra la nobile sontuosità del barocco e l'atmosfera disordinata in stile Ufficio Sinistri di Fantozziana memoria. Nell'ultima sala, la cui decorazione venne commissionata dal successivo proprietario Spada, le decisioni del Consiglio di Stato vengono messe a votazione in nome della giustizia: il tutto al cospetto dell'antica statua di Pompeo ( muta testimone della congiura contro Cesare, assassinato ai piedi della statua quella celebre mattina delle Idi di Marzo), e in un ambiente "costruito" secondo illusorie prospettive di finta profondità. Un contesto di menzogne e illusioni, metafora perfetta e scoraggiante dell'attività oggi svolta in questi stessi luoghi.
All'uscita dall'appartamento ci ritroveremo nuovamente nel magnifico cortile interno del palazzo. Da li ci attende ancora un'ultima sorpresa, che già possiamo intravedere dal cortile stesso attraverso una vetrata come concessione ai non paganti, ma che non esiteremo a raggiungere di persona (solo perchè compresa nel biglietto della visita speciale) per sperimentarne da vicino la soprendente illusione ottica. Si tratta della famosa galleria prospettica del Borromini, un capolavoro di arte, architettura e matematica, dove le distanze e le dimensioni si riveleranno del tutto ingannevoli e illusorie. Una sequenza di colonne doriche si sviluppa lungo un corridoio di oltre 35 metri, che va a chiudersi con una statua di Marte a grandezza naturale: ma questa è solo l'illusione. Nella realtà il pavimento che si inclina, i pilastri progressivamente sempre più bassi e più vicini nella distanza tra i loro intervalli, le pareti che convergono e i riquadri del pavimento via via più piccoli, riveleranno come i 38 metri percepiti siano in verità solamente 8 metri di lunghezza. Una catenella scoraggia i più curiosi ad entrare per sperimentare di persona, ma per chi come me sente più forte il complesso dell'altezza che la paura di un richiamo, scoprirsi un gigante di fronte alla statua di Marte alta in realtà non più di 60 cm, è una tentazione alla quale non si può resistere. Alla fine non siamo entrati nella quadreria, ma è proprio nel cortile interno, tra statue di dei pagani ed altre sorprendenti decorazioni a stucco, che abbiamo scoperto il più bel quadro che possa mai trovare posto in un museo. Un meraviglioso cielo romano perfettamente incorniciato tra gli architravi delle quattro pareti: l'unica opera che il Cardinale Spada non avrebbe mai potuto far mancare alla sua ricca collezione.
Gli appartamenti del Consiglio di Stato sono visitabili su prenotazione ogni prima domenica del mese, telefonando al numero 06 6832409. Il biglietto costa 11 euro e comprende la visita guidata. L'ingresso al cortile con vista sulla galleria prospettica è invece gratuito.