Se iniziassi questo post nominando Trinità dei Monti, pensereste subito che a secco di suggerimenti originali, percorsi alternativi e tesori nascosti, abbia deciso di condurvi sulla celebre scalinata di Piazza di Spagna, dove di veramente nascosto sembrerebbe non esserci rimasto nient'altro che la superficie dei gradini ben celati sotto i culoni oversize dei turisti americani in bermuda. Eppure proprio lassù in cima, superate le azalee, i venditori ambulanti e i bivacchi di ogni sorta, c'è un intero percorso fatto di sorprese, effetti ottici e panorami mozzafiato del tutto sconosciuti persino alla maggior parte di noi autoctoni Romani. Sto parlando del convento di Trinità dei Monti, una vera e propria enclave Francese nel centro della città, dove persino essere ospitati nel sobrio bed and breakfast all'interno della struttura risulta essere privilegio esclusivo riservato ai soli Francofoni, così come recita la brochure. Per chi invece non distingue un "oui" da un "aò", è comunque consentito l'accesso e la visita del complesso, per quanto sia necessario farne richiesta con congruo anticipo in attesa che le francofone suorine diano il loro benestare.
Il convento nasce dalla devozione dei re di Francia Luigi XI e Carlo VIII per S. Francesco da Paola, un eremita Calabrese molto dedito, la cui fama di taumaturgo si sparse rapidamente in tutta Europa. Fondatore dell'ordine dei cosiddetti frati Minimi, Francesco si vide coinvolto suo malgrado in un complesso gioco politico tra il papato e la Francia, le cui conseguenze significarono per lui l'abbandono della soppressata e del suo tranquillo eremitaggio calabro, a favore di un trasferimento e della conseguente trasformazione in santo di corte presso gli stessi monarchi Francesi. Fu proprio Carlo VIII, che in seguito all'acquisto di alcuni terreni nella zona del Pincio, decise all'inizio del '500 di fondare il monastero dell'ordine dei suddetti frati Minimi, in quello che ancora oggi rimane insieme all'adiacente accademia di villa Medici una proprietà dello stato Francese nel centro di Roma (e avoja a chiamarla Piazza di Spagna). A conferma di ciò possiamo ammirare nel bellissimo chiostro di ingresso un'interessante galleria di ritratti dei Re di Francia, alternati ad episodi della vita del santo fondatore dell'ordine. Tali Minimi Francesi, che tra fisici, teologi, astronomi, botanici e matematici, a discapito del nome possono in realtà considerarsi dei massimi capoccioni, trasformarono nel tempo questo luogo in un vero e proprio centro di studio e di ricerca, dove anche l'arte riuscì ben presto a trovare espressione nei suoi aspetti più tecnici e sperimentali. La prima sorpresa la ritroviamo infatti sotto forma di un anamorfosi dipinta lungo il corridoio del primo piano del convento. Per chi è pronto a replicare con "anache?" tenterò di spiegare che per anamorfosi si intende un particolare artificio ottico secondo il quale riusciamo a distinguere una certa immagine solo se osservata da una precisa prospettiva, preferibilmente obliqua, mentre spostandoci verso la più classica visione frontale, la stessa "si trasforma" in qualcosa di completamente diverso.
Ed è così che procedendo lungo il corridoio avremo modo di osservare sulla parete sinistra un ritratto di S. Francesco da Paola in preghiera sotto un ulivo, la cui figura si distorcerà allungandosi gradatamente mano a mano che proseguiremo nella sua direzione, finchè ponendoci frontalmente rispetto al dipinto ci accorgeremo di come il soggetto si sia improvvisamente trasformato in un paesaggio bucolico raffigurante le coste della Sicilia e della Calabria. In tutto questo S. Francesco rimane solo come piccolo elemento del paesaggio, mentre lo vediamo attraversare lo stretto di Messina utilizzando il suo stesso mantello come zattera (Mc Gyver avrebbe apprezzato). Tra un "oh" di ammirazione e un "anvedi sto padre Maignan" (autore dell'esperimento) procederemo nella stanza successiva dove, dopo aver giocato con gli effetti ottici, si passerà decisamente alle cose serie.
L'intera volta del corridoio è infatti affrescata con la raffigurazione di una meridiana a riflessione, altrimenti detta astrolabio gnomonico catottrico, che lungi dall'essere una citazione di Tognazzi e della sua celebre supercazzula con scappellamento a destra, non è altro che una sorta di precisissimo quanto complesso orologio, dato dalla rappresentazione di un intricato gioco di linee intersecate e segni zodiacali, disegnati lungo tutta la parete. Secondo una serie di complicatissimi calcoli, tale meridiana è in grado di indicare con estrema precisione orari e situazioni astronomiche, leggibili grazie al riflesso del sole proiettato da uno specchietto posto sul davanzale della finestra. Potreste rimanere per ore ad ascoltare affascinati le spiegazioni di questo piccolo miracolo di scienza e tecnica, e sono certo che come me continuereste a non capirci assolutamente un cazzo.
Ma le soprese non sono finite e, una volta tornati nel chiostro, vi invito a visitare l'interno del refettorio dei Frati, un ambiente completamente affrescato da padre Andrea Pozzo ( e poteva mancare in questa confraternita di frati geni l'autore della finta cupola di S.Ignazio di Loyola?). Utilizzando i suoi artifici di pittura prospettica, frate Pozzo ci trasporterà questa volta direttamente nel bel mezzo della scena del miracolo delle Nozze di Cana. I'effetto di profondità corre lungo tutte e quattro le pareti del refettorio, dove oltre gli archi di una terrazza si svolgono le celebrazioni delle nozze, tra musici, servitori, e invitati che sporgono fisicamente oltre l'immagine coinvolgendo in prima persona gli spettatori. Anche in questo caso dovremo porci esattamente in un punto preciso della sala, luogo di convergenza di tutte le linee prospettiche: il solito punto di vista concessoci da frate Andrea Pozzo per darci la possibilità di accedere al suo gioco di prospettive catapultandoci al centro di questa movimentata rappresentazione.
Persino l'illuminazione sembra scaturire internamente dall'affresco, con la parete illuminata dall'unica finestra volutamente dipinta con colori più accesi e tratti più definiti rispetto alla sua opposta facciata, che quasi sembra confondersi nell'ombra indistinta dell'assenza di luce naturale. Di fronte a noi, dove la sala sembra sfondarsi verso l'azzurro del cielo oltre gli archi, ritroviamo i veri protagonisti del racconto: Gesù, Maria e un servitore, il quale in una perfetta rappresentazione dinamica del momento clou (la trasformazione dell'acqua in vino) sembra pronto a scendere al centro della stanza per iniziare a distribuire tra gli invitati l'agognata bevanda frutto del miracolo. L'effetto provocato negli spettatori, in questo caso i commensali del refettorio, è proprio quello di partecipare al miracolo in prima persona. Che i pasti dei frati fossero frugali poco importa, ma l'illusione di ubriacarsi con Gesù alle nozze di Cana è certamente un privilegio che solo questi religiosi scienziati avrebbero potuto permettersi.
Ebbri del buon vino di Gesù e dei tanti artifici prospettici, il modo migliore per riconciliarsi con la prospettiva reale sarà quella di ammirare il meraviglioso panorama che si apre di fronte a noi dai giardini del monastero confinanti con Villa Medici.
L'ultima curiosità prima di abbandonare questo luogo riguarda una celletta nella zona posteriore del convento, completamente affrescata in maniera tale da presentarsi come un ambiente a metà strada tra una caverna e un'antica rovina romana, secondo un'illusione che potesse richiamare quell'idea di eremitaggio tanto cara al fondatore dell'ordine dei Minimi. Dettaglio curioso è la presenza di un pappagallo colorato, il cui significato non è stato ancora bene interpretato, ma che sembra quasi rappresentare alla perfezione quel contrasto tra l'originale esperienza eremitica di Francesco e la stridente frivolezza di quella corte di Francia, dove a malincuore il nostro santo Calabrese terminò i suoi giorni.
Dopo l'espulsione dei Minimi Francesi a seguito delle guerre della Rivoluzione Francese il convento è stato dopo molti anni di abbandono affidato alle religiose del sacro cuore, che tuttoggi lo abitano e a cui è possibile fare richiesta per una visita privata telefonando allo 066794179.In bocca al lupo!
Meravigliosi percorsi e commenti preziosi, sei veramente bravo.
RispondiEliminaUn saluto da Stefano del blog Dillo a noi
mai Oui!
RispondiEliminaUn gran bellissimo post!
Fai voglia di prendere in mano il telefono e prenotare una visita, per davvero!
Cmq ho la mega, vaga, campata ..idea di fare un giretto a Roma tra poco e ci proverò!
Son troppo incuriosita dalla storia degli effetti ottici!
Poi Roma .. è Roma :)
Ciao e buona giornata!
ps...posta + spesso, please: è un vero piacere leggerti.
Wow.. che descrizione particolareggiata!!
RispondiEliminaMi incuriosisce molto l'anamorfosi.. deve essere davvero bello!
Un sacco si informazioni curiose.. complimenti!
:-))
Ps. Leggendoti mi è venuto in mente che nel giro di settimana prossima, se c'è il tempo, mi piacerebbe percorrere le strade romane in moto!! Sai che bello? Nono.. da fare assolutamente!
@Stefano Grazie mille e benvenuto! Vado subito a vedere il tuo blog
RispondiElimina@chaillrun E fallo sto giretto! Tra i vari effetti ottici potresti scoprire anche quelli più infimi post vino dei castelli! Anche a me piacerebbe postare più spesso..ma il lavoro, il tempo, la pigrizia, la pigrizia, la pigrizia :)
@Sara Roma in moto? un pò stressante con il casino di macchine e motorini..però da qui potresti fare una meravigliosa gita a Calcata. Se hai bisotgno di qualche consiglio sono qui :)
Bentornato Andrea, la tua descrizione è perfetta,
RispondiEliminae le fotografie rendono ancora più interessante il luogo.
Roma è inesauribile fonte di ricchezze artistiche,e tu una altrettanto inesauribile fonte di monumenti alternativi (o correlati)
a quelli più conosciuti,ma anche di costumi ed abitudini della Roma di ogni tempo.
Ahò...ammazza che bel post!!!!!!!!!Visto che pure tu soffri de romamania...ce la sai la storia der fichetto de La Maddalena?;)))))))
RispondiElimina@Costantino Grazie Costa! E' sempre un piacere ricevere la tua visita ( e soprattutto i tuoi commenti positivi ;) )
RispondiElimina@Silvia hahahah er fichetto della Maddalena? Me mancaaaa!! devi assolutamente raccontarmela..
Questa curiosità la trovi sul mio blog nell'etichetta Roma,post intitolato Caccia al tesoro del 10 aprile 2010.
RispondiEliminaCiao!
Affascinante... Ed è ancor piu' affascinante il modo in cui racconti la tua Roma che ha poco a che fare con gli stereotipi dei luoghi triti e ritriti che molti di noi conoscono... Fantastico... Sappi che la prossima volta che verrò dovrai farmi da Cicerone! Ciao bello, a presto!
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaL'idea mi è venuta mentre leggevo il tuo post, ma ho pensato subito che forse non sarebbe così semplice per via del traffico! Forse mi son fermata alle immagini romantiche di Roma nel periodo della dolce vita, quando si girava in vespa senza casco, e in giro non c'era nessuno!
Il nostro è il classico giro in moto dove il viaggio è più importante della destinazione, 3000 km in 8 giorni.. mi sa che Roma non riusciamo a visitarla, (che peccato!), ma Calcata si trova sulla strada per Sorrento... se c'è tempo magari una tappa la possiamo fare proprio li!
Grazie della dritta!
ps. strade particolari con panorami da godere in moto.. ce ne sono?
@Bl4cKCrOw (ci ho messo due ore solo per riscrivere il nick..te posso chiamà zì? :) ). Grazie grazie grazie...Cicerone assicurato, promesso! A prestissimo!
RispondiElimina@Sara heheh altro che dolce vita..qua è una sinfonia di clacson e "tacci tua" :) cmq Calcata è un paesino nel Viterbese a nord di Roma (40 min in macchina e 5 in moto per te..se ho capito bene qual'è la tua velocità di crociera :) ). In effetti le zone più belle e panoramiche sono tutte a nord di Roma..la meravigliosa zona della Tuscia.
Post fatto veramente bene! Ti assumo al Dipartimento del Turismo per la promozione di Roma Capitale, mo faccio na telefonata a Gianni...
RispondiElimina...oh oh prevedo un racconto utile e dettagliato, coi colori giusti come sai fare tu, ma devo avere un po' più di tempo, ripasso. Grazie i tuoi scorci sulla capitale sono sempre ottimi.
RispondiElimina@Bella Max! Perfetto quando comincio? E salutame pure Michela Vittoria già che ce sei :)
RispondiElimina@Tiziana Vedi di ripassare se no non vado avanti ;) Grazie a te per il sostegno! Un salutone
Grazie... anche tu continua così mi raccomando... sei sempre molto particolareggiato e ricco di spunti che mi fai venire ancora più voglia di venire a Roma per vedere tutto quello che ancora mi manca da visitare... tipo questo convento deve essere proprio fantastico!!!
RispondiEliminaDa come l'hai messa giù credo proprio che nemmeno io ci capirei nulla, parlando di quella complicata meridiana. Io e la matematica non ci vediamo di buon occhio.Ma tu guarda quante notizie, uno di solito arriva fino all'ultimo gradino di Trinità dei Monti e pensa di aver visto tutto, e invece!
RispondiEliminaL'avevo capito dall'ingresso in mare che eri un attento cultore dei dettagli! Grande fortuna incontrarti a Capraia!! Grazie della passione gratuita per il bello che metti a disposizione!
RispondiElimina@P Lo è lo è!! Come tante altre cose che non basterebbe una vita per vederle...ma ci proveremo ;)
RispondiElimina@Tiziana Ma poi tutto questo casino quando basterebbe guardare l'ora sul display del telefonino ;)
@Elisa Grande ci sei passata davvero!! :D :D Ti becco su fb così mi racconti come è andata! Grazie mille mi fa strapiacere
Un miracolo sconosciuto!!!
RispondiEliminano, vabbè...troppo curiosa di vederlo: soprattutto il quadro con San Francesco che cambia in base alla prospettiva! P.S. deduco che hai avuto il benestare dalle suorine!!! ;) P.P.S. perché quando vai a fare un giro di questi non chiami a raccolta il popolo romano tra i tuoi followers??? Io ci verre volentieri!
RispondiElimina@walkingblue tutta questa città lo è! :)
RispondiElimina@Turista hehe in realtà mi sono affidato al buon Costantino de "le chiavi per aprire i 99 luoghi segreti di Roma", che ha organizzato una vista intercedendo per noi! cmq l'iter e il giorno della settimana (il sabato mattina) rimane quello. Grazie per la fiducia..ma le mie capacità organizzative sono pessime..cmq ci faccio un pensierino :)