Nel 1625 giunge a Roma la regina Cristina di Svezia, in seguito alla sua decisione di abdicare al trono come conseguenza della sua conversione al cristianesimo. Nonostante il suo apparente fervore religioso racchiuso in questa scelta, Cristina di Svezia si rivela in breve un personaggio ambiguo e allo stesso tempo "illuminato", e ben presto il suo salotto della residenza romana di palazzo Riario inizia ad essere frequentato dal fior fiore della cultura del tempo, cultura intrisa di esoterismo ed interessi alchemici, dove l'arte e la letteratura si mescolano a dissertazioni che in tempi neanche troppo lontani erano già stati causa della combustione di più di qualcuno (vedi Giordano Bruno). Ed è proprio all'interno di questo circolo culturale che successivamente, nel 1690, viene formandosi l'idea di costituire una vera e propria accademia artistico-letteraria in onore della defunta regina: l'Accademia dell'Arcadia. Il nome Arcadia è un tributo alla regione agreste del Peloponneso in Grecia che, ispirandosi al poeta Teocrito e alle bucoliche di Virgilio, diventa scenario ideale per una poesia classicheggiante, con per protagonisti pastori lamentosi che declamano idilli d'amore sprofondati nell'incanto di un'amena campagna. Una replica a sfregio al gusto barocco dell'epoca, considerato volgare e chiassoso, ma anche un ritorno alle origini di un paganesimo imbevuto di ermetismo e filosofie esoteriche. Ed ecco allora che tra pecore e sbadigli comincia a farsi strada un elemento sotterraneo, elemento legato all'Arcadia che fa la sua prima comparsa nel celebre quadro di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, in largo anticipo sulla costituzione dell'accademia (potete ammirarlo a Roma nella galleria Barberini).
Il soggetto rappresenta due pastori che, apparentemente smarriti in una selva oscura (beccateve la citazione), si imbattono in un sepolcro dove campeggia la scritta "Et in Arcadia ego". Un teschio in primo piano e varie bestie notturne fanno da corollario al concetto mortuario che, con la violenza di uno schiaffo, si inserisce a tradimento nell'atmosfera bucolica della campagna. A lungo i "complottisti" si sono interrogati sul significato simbolico del dipinto e di questa scritta, e taluni hanno maldestramente tentato la strada di un riferimento al misterioso sepolcro della Maddalena, secondo alcune mirabolanti teorie approdata in Europa e divenuta capostipite della stirpe dei re Merovingi in Francia (per chi avesse letto il codice Da Vinci sa di cosa parlo). A convalidare la delirante teoria il presunto foro sul teschio, praticato secondo la ritualità dei Merovingi come uscita di sicurezza dell'anima in punto di morte. Ebbene il foro si rivela ad un analisi neanche troppo accurata essere niente altro che una maledettissima mosca, tra l'altro magistralmente dipinta. Una versione più accreditata traduce la scritta con "E anche io (sono) in Arcadia" o meglio, "anche io, (la morte), sono in Arcadia", ovvero "anche in questo bel posticino prima o poi stirerete le zampe", quindi godetevela o comunque non illudetevi. Insomma il classico memento mori che rovina la festa. A questo punto vi starete chiedendo cosa c'entra Poussin e il suo sepolcro. Ebbene anche Nicolas Poussin, artista francese giunto a Roma, annovera nel suo curriculum artistico ben due versioni di "et in arcadia ego", sulla stessa linea del Guercino.
Anche sul presunto significato simbolico di queste opere si e' scatenato un vero e proprio marasma di congetture che rimandano nuovamente al tema dell'esistenza di una presunta tomba di Cristo e della Maddalena in quel di Provenza, in particolare nel piccolo e inquietante villaggio di Rennes Le Château (la Twin Peaks dei Pirenei), il cui paesaggio in molti hanno voluto riconoscere sullo sfondo della seconda versione del quadro. Secondo queste ipotesi "et in Arcadia ego" sarebbe un'anagramma di " I! Tego arcana dei!", ovvero "Te ne devi annà (vabbè concedetemi una nota romanesca)! Io celo i misteri di dio". Aldila' di tutto questo circo, dal quale Dan Brown ha attinto a piene mani per il suo "codice Da Vinci", e' comunque indiscutibile la presenza di una simbologia appartenente alla tradizione esoterica. Mettendo a confronto le due versioni, noterete come nella seconda i pastori appaiano meno sgomenti, la donna, ora in abiti classicheggianti, sembra quasi rassicurare i suoi compagni, ma soprattutto la fonte di Alfeo (il personaggio di spalle in basso a destra nella prima versione, che rovescia acqua da un vaso), fonte che secondo la tradizione esoterica molto in voga nel Seicento sta a rappresentare il fiume della conoscenza segreta, risulta essere ormai esaurita! (si nota comunque la frattura del terreno dove precedentemente si nascondeva). Significa forse che il segreto e' stato ormai rivelato? E chi era il custode di questo segreto? Il fatto piu' strano e recente intorno a tutta questa storia riguarda un certo Bérenger Saunière, abate del borgo di Rennes Le Château dal 1885 e secondo una certa letteratura fantastorica presunto scopritore del mistero del Graal. Questo ambiguo personaggio manifestò un interesse ossessivo per questo dipinto, tanto da volersene procurare ad ogni costo una copia in una specie di "caccia al tesoro" che gli fruttò una ricchezza improvvisa e mai spiegata. Ad oggi possiamo ancora notare gli sconvolgenti ed inquietanti cambiamenti effettuati proprio nel suo piccolo villaggio in seguito alla presunta scoperta di tale rivelazione.
Tornando al periodo di Poussin, ecco che ad infittire il mistero entra in scena un nuovo personaggio, Nicolas Fouquet, intendente alle finanze alla corte del Re Sole in Francia. Grazie alla presenza di un suo fratello abate a Roma, tale Louis Fouquet, Nicolas si occupava tra l'altro di reperire in Italia opere d'arte destinate alla corte di Francia. Ecco il testo di una misteriosa lettera che l'abate Louis gli inviò da Roma:
Roma, 17 aprile 1656
"Ho reso al signor Poussin la lettera che voi gli avete fatto l’onore di scrivergli… lui ed io abbiamo progettato certe cose delle quali potremmo intrattenervi a fondo tra poco e che vi doneranno, tramite il signor Poussin, dei vantaggi (se voi non vorrete disprezzarli) che i re durerebbero grande fatica ad ottenere da lui e che, dopo di lui, nessuno al mondo scoprirà nei secoli futuri; e quello che più conta, ciò sarebbe senza molte spese e potrebbe perfino tornare a profitto, e si tratta di cose da ricercare così fortemente che nulla di quanto esiste sulla terra potrà avere migliore fortuna od esservi uguale".
Lo sventurato Nicolas fece in seguito una brutta fine, incarcerato a vita dallo stesso re Luigi XIV per presunti scandali finanziari (che coincidenza, vero?), mentre il re riusci' comunque ad entrare in possesso del quadro di Poussin, che venne conservato negli appartamenti privati di Versailles fino alla fatidica rivoluzione francese (oggi e' esposto al Louvre).
Quale segreto a conoscenza di Poussin avrebbe potuto procurare questi enormi vantaggi? E soprattutto, si faceva riferimento a vantaggi materiali, o all'acquisizione di conoscenze? (non dimentichiamoci il clima culturale dell'epoca, gli interessi esoterici e soprattutto alchemici). Di sicuro Poussin era consapevole di essere il custode di una qualche conoscenza, e ce lo dichiara apertamente in un suo celebre autoritratto, dove compare sullo sfondo l'immagine di una donna che indossa un copricapo sul quale campeggia il famigerato terzo occhio, simbolo della "conoscenza esoterica". Un sapere di tipo alchemico, o un segreto ancora piu rivoluzionario, che secondo le teorie che ruotano intorno al mistero di Rennes Le Château, avrebbe potuto scardinare gli equilibri della religione occidentale?
Ebbene proprio in questa chiesa, lungo quella stessa linea d'ombra attraverso la quale l'antica meridiana dell'imperatore Augusto indicava l'ora nona, a distanza di un secolo dalla sua morte e' stato eretto il monumento funebre in onore di Poussin. Il committente fu l'allora ambasciatore di Francia a Roma, Francois Rene' de Chateaubriand, Cavaliere dell'ordine del Santo Sepolcro (e te pareva che non uscivano fuori i Templari). La traduzione dell'epitaffio latino, attribuito a Pietro Bellori, bibliotecario di Cristina di Svezia, non potrebbe essere piu' eloquente: "Trattieni il pianto sincero, in questa tomba vive Poussin, che aveva dato la vita ignorando egli stesso di morire. Qui egli tace eppure, se vuoi sentirlo parlare, è sorprendente (come) VIVE E PARLA NEI (suoi) QUADRI".
Ed ecco ancora una volta "et in Arcadia ego" e i suoi pastori, stavolta in versione di bassorilievo, a trasformare il sepolcro di Poussin in quello stesso sepolcro scovato nei boschi dell'Arcadia, probabilmente custode di quegli stessi segreti. Il mistero è ancora aperto!
Per ripercorrere i passi di questa storia potete visitare:
Palazzo Riario, con gli appartamenti della regina Cristina di Svezia
La galleria nazionale di arte antica a Palazzo Barberini, con la tela del Guercino "et in Arcadia ego"
e chiaramente la chiesa di S.Lorenzo in Lucina con il sepolcro di Poussin.
Palazzo Riario, con gli appartamenti della regina Cristina di Svezia
La galleria nazionale di arte antica a Palazzo Barberini, con la tela del Guercino "et in Arcadia ego"
e chiaramente la chiesa di S.Lorenzo in Lucina con il sepolcro di Poussin.
Accidenti, Andrea, ero a Roma fino a ieri!! A saperlo prima, mi fermavo un giorno di più e andavo a visitare i luoghi poussiniani! Vabbè, pazienza: li vedrò la prossima volta. Per il momento, mi accontento di vedere che sei tornato (e con un pezzo magnifico!).
RispondiEliminaCiao.
Grazie Attanasio! Spero che avrai comunque approfittato degli arretrati per qualche spunto ;) La prossima volta che passi se vuoi qualche dritta contattami pure!
EliminaRoa città di misteri, di ieri, di oggi e, temo, di domani.
RispondiEliminadipende dai misteri...quelli storici, suggestivi e affascinanti ben vengano anche domani :)
EliminaOgni tuo post è una perla di saggezza. :)
RispondiEliminagrazie Amleto! Dice che poi me monto la testa ;)
EliminaCiao Andrea.... io son partita con tanti buoni propositi... ma la concentrazione ha deciso di lasciami sola... :-(
RispondiEliminaAspettando che torni ti lascio un saluto, un sorriso e un abbraccio!!
(Vedi che brava, io ti lascio con un sacco di roba.. mica come la mia concentrazione! ;-)
A presto!
:-)
hehehehe è una storia un pò contorta in effetti..ma ti assicuro che rispetto a quello che si trova in giro sul tema è decisamente più accessibile. A me è venuto mal di testa solo a cercare le fonti (intanto faccio il carico di saluti sorrisi e abbracci) :)
EliminaSei stato molto Adam Kadmon stavolta... Chissà che non ci scritturino sopra una puntata di "Mistero"... O ancora: sei forse tu l'Adam di ItaliaUno?
RispondiEliminaUn saluto e a presto grande
Ultimamente sento spesso parlare di questo Adam Kadmon...tocca che approfondisco. Cmq se ti interessa il tema in giro trovi di tutto di più...anche qualche libro fantastorico che potrebbe farti venire voglia di un bel viaggetto in quelle zone della Francia. Chi ci è stato mi ha detto che è surreale...
Eliminalascia perdere quella trovata televisiva mejo te! ;)
Eliminatroppo buono ;)
EliminaCaro Andrea, mi permetto di darti del tu e mi complimento per questo tuo bel post.
RispondiEliminaPer aggiungere tassello a tassello, sappi che il pittore Poussin faceva parte di una società segreta di artisti, una sorta di Cenacolo, conosciuta anche con il nome di "Società Angelica", il cui motto era appunto "Et in Arcadia Ego...", attiva tra il 1500 e la fine del 1800. Gli affiliati-artisti ricevevano benefici dai loro mandanti per far circolare alcuni messaggi in codice. Nel caso specifico, i tre pastori non hanno individuato la "Tomba" di Gesù, come qualcuno potrebbe pensare...
Senza poterti dire di più adesso, la suddetta società nulla ha a che vedere con i Merovingi e la Maddalena.
M.
Ciao M. e dammi pure del tu! Ti ringrazio moltissimo per il tuo commento che apre un'altra interessantissima strada che correrò subito ad approfondire. Del resto spero si sia percepito dal mio post (il tono leggero è la linea che seguo per ogni argomento trattato) che la pacchianissima teoria della tomba della Maddalena non è certamente quella da me condivisa. Un saluto e a presto (magari con altri tasselli ;) )
EliminaCaro Andrea, sono io a ringraziarti per la tua veloce e cordiale risposta.
RispondiEliminaVorrei solo darti qualche coordinata in più.
Il rapporto Gesù-Maddalena, già ben evidenziato da alcuni vangeli apocrifi e gnostici, fu usato come "copertura" anche dal parroco Saunière. Nella valle dell'Aude, nella zona del Razès, in quel di Rennes, infatti, ci sono ampie giustificazioni della presenza di Maria Maddalena ma non solo lì, penso a Marsiglia, per esempio. Per questo motivo, con una sorta di piano d'intossicazione, si è sfruttata quest'opportunità per lanciare "un messaggio in Codice". A quel tempo esistevano vari gruppi o fazioni in lotta tra di loro che perseguivano finalità diverse.
Chateaubriand faceva parte di una delle due fazioni ed esiste un collegamento concreto tra San Lorenzo in Lucina e la chiesa di San Sulpicio a Parigi, se la vogliamo mettere sul piano artistico.
Per questo motivo, ti invito ad osservare con attenzione le pitture eseguite da Eugenio Delacroix o di Signol presenti nella chiesa di San Sulpicio. I due pittori erano molti legati al diplomatico francese, il Chateaubriand...
Come hai ben rilevato tu, si tratta, come dicono i francesi, di un "une affaire très important"
M.
Caro M., che dire? I tuoi commenti sono entusiasmanti come gli indizi di una caccia al tesoro. Spunti molto stimolanti che seguirò volentieri, e che mi fanno venire voglia di fare nuovamente un salto a Parigi per toccare con mano l'affascinante aurea di mistero che sprigionano i messaggi veicolati attraverso l'arte con la A maiuscola. Grazie ancora ;)
Elimina"Vecchio come il cucco" è un detto che risale al profeta Abacuc che aveva una lunga barba. Ebbene Abacuc e l'Angelo Daniele sono raffigurati in una Chiesa dedicata al suffragio nella terra dei Papi. Autore del dipinto fu un tale Archimede che realmente era Arcadico. Di Saint Sulpice oltre a Delacroix è importante rammentare la mediana ad obelisco.
RispondiEliminaRiassumendo Daniele - Abacuc e Giacobbe (in cerca di Esaù) che lotta con un Angelo misterioso.
Et in arcadia ego potrebbe essere il "luogo d'incontro". Aurelius
Caro Andrea ed anche caro Aurelius, è sempre un grande piacere discutere con persone come voi, anche perché vi sento particolarmente preparati.
RispondiElimina"Giacobbe che lotta con l'Angelo", citato da Aurelius, è un tema molto caro alla Società degli Angeli...
Ma vorrei chiedere a voi, Andrea e Aurelius: che cosa vedete nei "pastori di Arcadia" di Poussin? Pensate ad un celebre scena del Vangelo, in questo caso volutamente invertita dall'artista. Questa è tutta una storia di specchi, come avrete già intuito.
Nel libretto "Il serpente rosso" che circolava negli anni sessanta a Parigi, si faceva riferimento alla Chiesa di San Sulpicio e alle due lettere che sono presenti nel rosone di quella chiesa, le lettere S e P che potevano essere invertite in P ed S. Secondo alcuni ecclesiastici moderni, non sarebbero altro che le iniziali di San Pietro, secondo gli occultisti dell'epoca moderna le iniziali del Priorato di sion...io vi suggerisco: approfondite lo studio di un'organizzazione denominata "Sodalitium Pianum"( SP), questo vi aiuterà a stabilire un nesso tra Roma e Parigi, sul perché nel 1800 c'era un via vai di sacerdoti ed artisti tra Roma e Parigi ma anche tra Roma, Parigi, Vienna, Berlino, al Spagna e il Principato di Andorra...
Come ho detto, in quell'affare, c'erano alcune società segrete che si fronteggiavano le une contro le altre. Alcuni artisti francesi, pittori e scrittori come Nicolas Poussin o Maurice Leblanc, legati alla Società degli Angeli, con le loro Opere, avevano il compito di preparare il terreno di una cosa che non si è mai però avverata in passato...qualcuno da qualche parte, pensate, attende ancora..
M.
Caro M., potresti consigliarmi una lettura a riguardo? Purtroppo la bibliografia è talmente sterminata che molto spesso ci si imbatte in (volute?) ridicole mistificazioni ;) Ad ogni modo comincerò dal sodalitium pianum...
EliminaCaro Andrea, paradossalmente, il miglior modo per conoscere ciò di cui stiamo parlando è leggersi un "buon romanzo". Prima di Natale, ne uscirà proprio uno adatto al caso. Sarà mia premura segnalartelo in questo blog.
RispondiEliminaVedi, quando Henry Boudet, sacerdote e compagno di avventura del parroco Saunière, scoprì ciò di cui stiamo parlando, scrisse, dopo aver chiesto il permesso, un libretto interessante, un po' criptico, anzi molto criptico, dal titolo "La vera lingua celtica o il Cromleck di Rennes Les Bains". Si trova in rete. La direzione giusta per leggere quel libro, quel "documento", riguarda l'uso delle lingue e la chiave per scoprire dove si trova il "tesoro" che non è fatto né di monete né è qualcosa di sapienziale. Fai attenzione al fatto che a Rennes Les Bains, cittadina confinante con Rennes Le Chateau, non c'è alcun Cromleck. Ovviamente, come potrai comprendere, l'abate Boudet non sta parlando di Rennes Les Bains, anche in questo caso, si parla di un luogo fuorviante per non parlare del "vero luogo".
Saunière, quando fu fatto partecipe del "Segreto", venne profusamente pagato ma non trovò alcun tesoro sotto la cripta e nella smania di fare una "bella vita", non da benestante ma da riccone, errore degli errori, si mise a fare dei pesanti ricatti nei confronti dei suoi "ufficiali pagatori" e lo fece proprio a ridosso della prima guerra mondiale quando il via-vai di personaggi strani nella zona, non fu notata più di tanto...è chiaro che per cautelarsi, il parroco, nonostante le vive proteste dei suoi "capi", mise nella sua chiesa dedicata a Maddalena "il segreto", lo espose nella disposizione particolare delle statue e capitalizzò quanto gli avevano dato, circa 1 milione di franchi della fine del 1800..ma di chi è la proprietà attuale della chiesetta? Non della diocesi di Carcassonne, non del Comune di Rennes...
Visto che inizi dal Sodalitium Pianum, e visto che sul soglio pontificio attuale, c'è il principale esponente della Compagnia di Gesù, c'è da chiedersi perché la Compagnia di Gesù osteggiò il "Sodalitium Pianum" due secoli fa. Credo che le attività del Sodalitium si siano fermate nel 1981, quando le orecchie e gli occhi del Vaticano, s'imbatterono nell'affare "Banco Ambrosiano".. Un'associazione che si richiama a quel esperienza è stata costituita qualche decina di anni fa nell'ambito della fraternità di San Pio X° i cosiddetti lefevbriani il cui quartier generale si trova in Svizzera e precisamente nella città di SION...
Ed a rompere senza più gl'indugi Ci spinge anzitutto il fatto, che i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma, ciò che dà somma pena e timore, si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista. Alludiamo, o Venerabili Fratelli, a molti del laicato cattolico e, ciò ch'è più deplorevole, a non pochi dello stesso ceto sacerdotale, i quali, sotto finta di amore per la Chiesa, scevri d'ogni solido presidio di filosofico e teologico sapere, tutti anzi penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa, si dànno, senza ritegno di sorta, per riformatori della Chiesa medesima; e, fatta audacemente schiera, si gittano su quanto vi ha di più santo nell'opera di Cristo, non risparmiando la persona stessa del Redentore divino, che, con ardimento sacrilego, rimpiccioliscono fino alla condizione di un puro e semplice uomo.
RispondiEliminagrande! Ho pensato la stessa cosa sul"c'e' da chiedersi perche' la compagnia di Gesu' ecc..ecc.." ;)
EliminaInteressantissimo articolo. Per me poi, che per dieci anni ho fatto la guida turistica a Roma... Mi permetti solo di farti notare che 'conversione al cristianesimo' della regina di Svezia suona un po' male? 'Conversione al cattolicesimo' sarebbe più appropriato. Anche perché cristiana era anche prima. Gli svedesi non adoravano più Odino da svariati secoli... Ciao!
RispondiEliminaCiao Manu e grazie! Che dire? C'hai straragione...errore da pivello :D
Elimina...a trattare in maniera approfondita di Nicolas Poussins e dei circoli esoterici parigini il cui motto "Et In Arcadia Ego" riecheggia nelle zona amene di Rennes-Le Chateau e dintorni c'è un e-book scaricabile da Amazon dal titolo " La religione segreta dei Templari" con sottotitolo " fate, stregoni, vampiri ed esseri mostruosi da Rennes-Le Chateau a Falicon".
RispondiEliminaBuona lettura!
Be' intanto si può aggiungere che alcuni dipinti di Poussin possono essere ammirati a Palazzo Barberini, magari mettendosi sul naso i google glass, fino a febbraio e poi...Manu dice che gli "svedesi non adoravano più Odino da svariati secoli...". Gli svedesi forse no ma su Poussin e su Guercino avrei qualche dubbio.
RispondiEliminaA proposito: qual'è il giorno sacro ad Odino?
Il 17 gennaio!
Seguite quella data e vi ritroverete nel più bel rompicapo che attanaglia il paesino di Rennes-Le Chateau, nel cuore proprio di quelle società segrete che reclutavano sacerdoti cattolici...
Complimenti per l'articolo.Io sono stato sia a Rennes le Chateau che a Rennes le bain.Ho fatto tutto l'itinerario (per chi volesse recarsi qui trovate la guida completa http://www.renneslechateau.it/index.php?sezione=turismo&id=1) passando per Narbonne, Avignone, Carcassone e ovviamente Saint Marie de La Mar.Per rendere omaggio alla leggenda di Maria che arriva dal mare(passatemela).L'ho visitata con lo spirito di un critico lasciandomi affascinare dall'atmosfera che devo dirvi è veramente incredibile.Sarà che era la prima settimana di Gennaio e quindi praticamente non c'era nessuno, sarà che è da anni che mi occupo di Templari e Miti vari ma credetemi è da visitare.Ormai il cimitero non si puo' visitare piou' causa i continui furti da parte di turisti poco meritevoli.Ma il resto lascerà a bocca aperta per la sua inusualità. E vi consiglio di entrare in ogni chiesa, per trovare qua e la quadri di Van Dick o Delacroix. In ogni caso volevo anche dire che Rennes non è meno credibile di quanto lo siano i Vangeli o la Bibbia, poichè in tutti è presente quella componente fin troppo evidentemente gnostica e iniziatica,propria dei primi Cristiani e non dei Cristiani snaturati post Costantino-Teodosio.Per il resto solo Dan Brown poteva favorire a creare un ulteriore confusione, d'altra parte cosa ci si può aspettare da uno così?
RispondiEliminaCaro Antonio,
RispondiEliminase hai ragione sul fatto che prima e dopo l'imperatore Costantino ci sono stati cristiani e cristiani e che solo dopo l'editto nacque l'ortodossia cristiana o cattolica, non c'è invece un allineamento del mistero di Rennes alle concezioni gnostiche dei cristiani di talune comunità cristiane del passato. E' pur vero che la zona è stata attraversata dalle concezione dualiste, basti solo a pensare alla presenza dei catari ma l'adesione di 1.200 sacerdoti o poco più nella zona di Tolosa ad alcune società segrete non sono l'indice di un allontanamento di quel clero verso forme eretiche gnostiche cristiane ma, se vogliamo invece, semmai sono la volontà di "tornare all'ovile".
Nello "stesso gregge" ovviamente ci troviamo insieme, a braccetto, nobili, sacerdoti ed artisti, tutti a magnificare il ritorno dell'età dell'Oro e non solo.
Il vero scopo di Saunière è portare avanti una MISSION. La sua, nel 1891, è in ricordo della precedente avvenuta nel 1681. Come avrai notato, queste due date sono speculari...e non è un caso!
Davvero complimenti per gli spunti affascinanti che avete introdotto, in maggior modo l'anonimo M. Sono state introdotte informazioni che difficilmente si possono trovare in rete. Ho fatto vari studi e sono arrivato a delle conclusioni che vorrei esporre al signor M? Posso avere la fortuna di avere un suo contatto?
RispondiEliminaÈ passato molto tempo dall ultimo post, spero che mi risponderete. Aspetto con ansia
Arcadico
Complimenti per il blog! Molto bello:-)
RispondiEliminaCari saluti dal Naturhotel Stoll in Va Pusteria. Daniela