Ebbene sì. Due anni per un campione di incostanza sono decisamente un record. Ed è soprendente quante cose siano successe intorno a questo blog nell'ultimo anno. La più esaltante è stata certamente la pubblicazione del libro "Roma Fuoripista", con il quale vi ho martellato adeguatamente gli attributi nei mesi trascorsi (e futuri). E' stata una piccola grande soddisfazione e una divertentissima faticaccia per promuoverlo. Dopo un entusiasmante presentazione (dove ho avuto il piacere di conoscere alcuni di voi), pittoreschi mercatini sotto la pioggia, pellegrinaggi per librerie indipendenti e oKKupazioni di stand in fiera grazie alla disponibilità di amici editori (in tutto questo un editore lo avrei anch'io, ma ne ho perso le tracce), ci siamo infine lanciati sull'organizzazione delle passeggiate "Fuoripista": divertenti tour alternativi alla scoperta dei segreti del centro storico, rigorosamente coronati dall'alcol di un aperitivo e quattro chiacchiere. Qualcuno di voi si è fatto vivo passando per Roma e, tra un rapidissimo giro turistico in modalità Giapponese (Micaela), e una mangiata in trattoria (vero zio Nick?), ha piacevolmente contribuito a rendere questo spazio un pò più vero. Che altro? Mi sono lanciato in un corso di fotografia per rendere più dignitosa la parte "visiva" del blog e mi sono iscritto a un paio di associazioni speleo-archeologiche per avere accesso ai numerosissimi e misteriosi sotterranei romani, così da poterli raccontare anche a voi. Insomma facendo due conti è stato un percorso tutto in salita (o in profondità considerate le mie incursioni sotterranee) e anche questa volta rinnovo la promessa di continuare con lo stesso entusiasmo, con la speranza di essere ancora il vostro punto di riferimento per le migliori dritte ogni volta che sarete di passaggio nella città eterna!
L'anno scorso ho celebrato il primo anno con uno scatto del mio amico e coautore di "Roma Fuoripista" Bruno Lomasto (non questa sopra, questa è mia ;) ); quest'anno voglio farlo regalandovi la bellissima prefazione al libro scritta da un altro amico: Giampiero Venturi.
Roma è una pozzanghera: un pezzetto di fango dove infili i piedi e dici “ammazza...” e uno specchio
che in quel fango ci disegna un campanile. Roma è tutto quello che hai visto e tutto quello ti manca. La folla e il vuoto, l’anna’ pe uno e il rimanere. Roma è un gomitolo di gente senza senso e un bandolo di pensiero senza fine. Roma è vera; Roma è un gioco.
È due passi: il sacro col profano. Uno avanti e l’altro dietro; alternati e qualche volta insieme.
Pensare di guardare in faccia Roma e di’ “sì t’ho capita... adesso te descrivo...” è una mossa da
fregnoni, come er cantastorie stonato venuto pe’ sona’ e finito sonato.
Parafrasando il Marchese del Grillo nel “quando si scherza bisogna esse’ seri...”potremmo dire che “per essere seri, bisogna sapecce ride”.
Roma è a parte. Roma è il disincanto su tutto perché hai visto tutto; è un palcoscenico ardito e retrivo insieme e chi ci sale sopra deve sape’ disincanta’...
Roma va presa di taglio, per traverso, come un vicolo stretto e cencioso che il turista si dimentica di
fare. Roma va presa e indicata a pezzi, uno per volta, con la sfrontatezza che le si addice e l’umiltà di
chi ci si inchina.
Per parlare di Roma devi partire dal piccolo, perché è così grande che ce diventi matto... Per fotografarla devi pensare al particolare, perché altrimenti sei un’altra cartolina. Solo nel piccolo puoi fare una cosa grande: è il destino, l’onore e l’onere di chi con le cose grandi ci si deve confrontare.
È così come chi c’è nato e non ne conosce le strade. Come chi non l’ha mai vista, ma non passa giorno che nun l’ha sentita...
Una finestra su Roma deve essere particolare, laterale, per forza discreta. Per natura, per carattere,
per forza di cose: come il romano vero, per antonomasia allegro e compagnone, ma in realtà per indole, solitario e permaloso. Roma è una girata di spalle davanti al più grande degli eventi, un ma che ce frega che spiega tutto senza dire niente. Roma è il sole sopra che non si guarda mai dritto pe’ dritto.
Roma per natura chiama soggezione. E la soggezione la vinci con l’umore, con l’ironia, con l’inventiva.
Per questo Roma può essere solo un giro fuoripista. Una battuta al margine. Una camminata fuori dal convenzionale. Uno sguardo piccolo e scanzonato su tutto quello che è senza rivali.
Ed è così che ce la presentano Andrea e Bruno.
Infine che dire...siamo a un mese da Natale e se volete regalare un pezzo di questa mia amata città così come ve la racconto, "Roma Fuoripista" sarà sicuramente un regalo gradito che potrete ordinare on line sul sito www.romafuoripista.com (o trovarlo nelle librerie indicate sempre sulla stessa pagina alla sezione "dove trovarlo"). Una selezione dei migliori itinerari raccontati nel consueto stile "dice che a Roma" e accompagnati dalle bellissime foto di Bruno Lomasto.
Un grazie speciale a Zio Scriba, Nato Stanco, la Pestifera Micaela, lo zio Piero, Jajo e Claudia per essersi palesati oltre lo schermo.
Ai ragazzi della Tunuè (editori dell'immaginario) per la disponibilità.
Agli "stolti" Andrea e Simona per l'appoggio e la collaborazione.
A Bruno per la sua amicizia e il suo prezioso contributo al nostro lavoro.
A tutti quelli che hanno ordinato, letto e apprezzato il libro.
E a tutti voi che passate di qui, lasciate una traccia, commentate, correggete e siete il mio stimolo a continuare in questo modo ancora per molto, moltissimo tempo!
A prestissimo (daje che la prossima volta vi riporto sotto terra ;) ),
Andrea