Interrompiamo momentaneamente le trasmissioni fra un itinerario e l'altro per rendere onore a Pasquino e ai bravissimi partecipanti del secondo contest (parla come magni) di "Dice che a Roma". Per chi volesse contestualizzarlo con cognizione di causa vi consiglio di rileggere il post dedicato a Pasquino, e avrete conferma di come lo spirito degli antichi "contestatori" sia stato colto in pieno da Licia, Marco, Dario e Giampiero: satira, attualita' e creativita'...oggi come un tempo.
Ai partecipanti l'onore di essere esposti ai piedi della statua di Pasquino, come testimoniato dalle foto del sottoscritto che evidentemente non aveva un cazzo da fare! (a proposito...pure la bacheca de legno c'avete levato?)
A voi l'arduo compito di scegliere la migliore votando fra i commenti la vostra preferita con il nome dell'autore (o alternativamente sulla pagina facebook di "Dice che a Roma", commentando il link del post in questione).
Il vincitore si ubriacherà di gloria imperitura e di un aperitivo per due a S.Lorenzo, soprattutto nel caso decida di spararseli entrambi da solo/a.
E adesso lasciamo la parola a loro..e a Pasquino:
DARIO
Dice che a Roma sto a cercà lavoro
tra chiese sontuose e templi d’oro,
io che son quasi laureato in Arte
perdo i miei giorni a giocà a carte.
Tanti i musei ma l’euro non c’è
e dei posti fissi mi chiedo il perché
nun ne sta uno, ma manco a progetto!
Certo sto mondo è proprio perfetto.
Se vive de passione ma anche de pane
però co’ sti ritmi sarò peggio di un cane,
mangiando la merda e guardando lontano
senza moneta e con un foglio in mano
che fa di me una mente eccellente
ma delle mie tasche un vero pezzente.
tra chiese sontuose e templi d’oro,
io che son quasi laureato in Arte
perdo i miei giorni a giocà a carte.
Tanti i musei ma l’euro non c’è
e dei posti fissi mi chiedo il perché
nun ne sta uno, ma manco a progetto!
Certo sto mondo è proprio perfetto.
Se vive de passione ma anche de pane
però co’ sti ritmi sarò peggio di un cane,
mangiando la merda e guardando lontano
senza moneta e con un foglio in mano
che fa di me una mente eccellente
ma delle mie tasche un vero pezzente.
MARCO
Nell’intero stivale, da bolzano a ragusa,
echeggia spettrale l’urlo di val di susa.
nessuno capisce se la dea verità
e la vera giustezza, scevra d’ambiguità,
sia nel cuor dei no tav, valligiani incazzati,
o in quello dei tav, funzionari sdegnati.
allor io mi chiedo, con di voce un sussurro,
anzi v’imploro con parole di burro..
non è che qualcuno dei soliti noti,
di quelli che campano dei nostri bei voti,
per l’odiosa di soldi voracità,
persegue ostinato la velocità
non dei cristiani, dall’italia alla francia,
ma di formaggi e di pere destinate alla pancia?
perchè il viaggiatore da torino a lione,
e così il pendolare da corviale al mandrione,
continua a viaggiar su vetusti convogli,
mentre apatici e ostili i partiti dei brogli
sventolano impudici il legittimo appalto,
veloce cetriolo calato dall’alto?
LICIA
Ce stanno più capoccia che chiesette
drento a ‘sta città ch’è disperata;
ogni tre giorni s’arza quarcheduno
e mette su bandiera colorata
un’idea o ‘na nova coalizzione.
drento a ‘sta città ch’è disperata;
ogni tre giorni s’arza quarcheduno
e mette su bandiera colorata
un’idea o ‘na nova coalizzione.
L’unica cosa ch’è rimasta uguale,
nei secoli trascorsi fino a adesso
è er popolo, che pe’ disperazzione
tenta ogni vorta de votà diverso,
e spera che cambianno de padrone,
tutto vada un po’ meno de traverzo.
nei secoli trascorsi fino a adesso
è er popolo, che pe’ disperazzione
tenta ogni vorta de votà diverso,
e spera che cambianno de padrone,
tutto vada un po’ meno de traverzo.
Se siedono in portrona appena eletti
‘sta banda de ladroni patentati
e ce rimangono legati stretti
fino alla morte ben assicurati.
Ner mentre che la pora gente
fatica a mette insieme pranzo e cena,
se ingozzano i banditi e nun c’è verso
de falli lavorà, nun pijano pena.
‘sta banda de ladroni patentati
e ce rimangono legati stretti
fino alla morte ben assicurati.
Ner mentre che la pora gente
fatica a mette insieme pranzo e cena,
se ingozzano i banditi e nun c’è verso
de falli lavorà, nun pijano pena.
Ma se sto popolino pecorone
s’arzasse una mattina immantinente
e je venisse er ticchio sarvognuno
de prendeli a sberloni, pe’ davero
pensate che giornata che sarebbe
pe’ Roma che ritorna libberata.
A carci ner didietro a uno a uno
li manneremo artrove pe’ fa danno,
pulimo l’aria aprenno le finestre
GIAMPIERO
Dice che so’ bravi a scrive’ li pensieri,
perché je viene facile (ce n’hanno sempre tanti)
sia de quelli stupidi, sia de quelli seri,
li scriveno per bene, tutti in fila, tutti quanti.
Dice che so bravi a smove’ le parole;
le scriveno, le storpieno, je cambieno de posto,
ne pijeno una, poi ce giocheno, pure si nun vole
…e tutto senz’affanno, senza impiccio, senza costo!
Artroché… so proprio in gamba ‘sti scrittori!
c’hanno fatto un libro co’ tutto quer cervello
un libro su de me, roba fina, pe’ntenditori…
Ma gira che te gira er risultato è sempre quello:
Fra un’introduzione, quattro foto e du’ ricordi,
…….dice che alla fine te batteno li sordi!