Con questa celebre "Pasquinata" si andava a colpire lo scellerato modus operandi della famiglia Barberini, consistente nello spoliare i più celebri monumenti dell'antichità, riutilizzandone i materiali per la costruzione di chiese e palazzi cardinalizi. In poche parole una trasformazione in sacro dell'elemento pagano, il tutto con una semplice operazione di riciclo palazzinaro (a loro discolpa si può dire che non furono i primi né gli ultimi).
L'attacco si rivolgeva in particolare a papa Urbano VIII, per gli amici Maffeo Barberini, il quale commissionò al suo artista di fiducia Gianlorenzo Bernini la fusione degli antichi bronzi che rivestivano la struttura del pronao del Pantheon, per farne un monumentale baldacchino da schiaffare nel cuore della nuova basilica Vaticana, proprio all'altezza del sepolcro dell'apostolo Pietro. Potremmo a questo punto giurare che il materiale bronzeo rappresenti l'unica componente di origine pagana dell'insigne opera d'arte? Per scoprirlo vi invito a (ri)visitare uno dei luoghi più conosciuti al mondo (confessate che non mettevate piede a S.Pietro più o meno dalla quinta elementare), questa volta con il proposito di provare a "Guardare" veramente, per riuscire infine a scovare il lato "insolito" di un celebre monumento, celato nel pieno di un flusso turistico ai limiti del sopportabile. E se ritenete che la scena di un parto rappresentata nel cuore della basilica della cristianità universale sia una cosa sufficientemente insolita, allora avrete fatto bene a fidarvi.
Allontanando lo sguardo dall'architettura centrale del baldacchino e scorrendo la decorazione dei quattro piedistalli alla base delle colonne, ci accorgeremo infatti di come gli scudi con lo stemma del pontefice, esattamente come in una sequenza cinematografica, rivelino la sorprendente cronaca per immagini di un vero e proprio parto nelle sue diverse fasi. La lettura ha inizio dalla colonna frontale di sinistra e, seguendo il senso orario, si conclude sulla colonna frontale di destra. Un volto di donna, nascosto tra lo stemma e le chiavi di San Pietro, racconta di scena in scena il proprio travaglio attraverso le sue realistiche espressioni: dal volto contratto, alla sofferenza, al grido di dolore (con le probabili smadonne che le lettrici in particolare non faranno fatica ad immaginare), fino al sollievo post faticata con tanto di capelli appiccicati sulla fronte, mentre sull'ultimo bassorilievo troveremo al suo posto il volto paffuto di un cherubino, il bambino appena nato. Lo stesso scudo, stemma del pontefice Barberini guarnito con le sue immancabili api, diventa metafora di un ventre femminile, che coerentemente con l'espulsione sembra "sgonfiarsi" nel corso della sequenza (guardate l'ultimo e il primo in prospettiva tra loro). E non finisce qui! Un grottesco mascherone alla base nasconde la rappresentazione anatomicamente accurata degli stessi organi di riproduzione femminili.
Per secoli l'intera sequenza è stata snobbata, tanto che le prime osservazioni su questa presenza anomala si riscontrano solo a partire dal diciannovesimo secolo. Ma quale potrebbe essere il significato di questo racconto all'apparenza molto poco consono con il luogo? In soccorso arriva immancabilmente una certa aneddotica di stampo popolare, secondo cui il Bernini avrebbe messo incinta una nipote del Papa (nipote a quei tempi uguale figlia illegittima), il quale a sua volta si rifiutò di benedire l'unione provocando nello scultore il desiderio di questa piccola vendetta a sfregio. Alla versione "radio serva" si affianca l'ipotesi lacrimevole di un poco credibile Urbano VIII, che volle celebrare la felice riuscita del parto, considerato a rischio, di una sua stretta parente. C'è infine la versione più tecnica, che fa riferimento a un parallelismo con i nove mesi di tempo occorsi al Bernini per realizzare lo splendido monumento. Ma era necessario tutto questo sfoggio di arte solo per dire" 'sto baldacchino è stato un parto"? In conclusione le storielle appaiono molto poco convincenti, mentre piuttosto risulterebbe sensato riportare il tutto ad una lettura più profonda.
Ritornando al nostro baldacchino è dunque possibile che, decaduta questa tradizione dell'uso simbolico del sedile, il Bernini, ma più probabilmente lo stesso papa Urbano VIII, uomo colto e amante della simbologia e dell'estetica, abbia voluto celebrare in maniera un tantino più raffinata rispetto allo svaccamento sulla sedia da parto il concetto di Mater Ecclesia. Ma non essendoci nessuna certezza tra le ipotesi, possiamo a questo punto permetterci di formularne qualcuna più personale. E' possibile che il Bernini abbia voluto fare riferimento a un concetto ben più potente e rischioso? Un elemento pagano di antichissima origine: il culto primordiale che ricorre nel passato comune di tutte le religioni conosciute. Sto parlando del culto della Madre Terra, il femminino sacro che ci riconduce alla Dea Madre. Un elemento femminile che proprio lì, nel cuore della cristianità universale, nel tempio di una religione dalla struttura profondamente maschilista, sarebbe apparso e ci appare tuttora come un azzardo, soprattutto in questa rappresentazione dai tratti così realistici. Ma in fondo siamo nel Seicento, secolo in cui si riscopre la centralità dell'uomo e i culti esoterici del passato, mentre l'arte e la letteratura si arricchiscono di antiche simbologie e codici nascosti. E il Bernini non era certamente estraneo a questo mondo. E se tutto questo è possibile, allora non dovrete certo stupirvi del fatto che, anche tra migliaia di turisti in sandali e bermuda, si possa ancora svelare un pezzo di quella Roma nascosta e misteriosa che così tanto ci affascina.
p.s
La ricerca di questo dettaglio è stata l'oggetto di una divertente caccia al tesoro per indizi alla quale avete partecipato in molti. La vincitrice Rosangela (sua è l'ultima foto), si è aggiudicata una copia di "Roma Fuoripista" (gli altri lo possono acquistare su www.romafuoripista.com o nelle librerie indicate sul sito). Per le prossime cacce al tesoro continuate a seguirmi sulla pagina facebook di Dice che a Roma.
C'è parecchia vaghezza su Bernini ti do ragione!
RispondiEliminaE a proposito di San Pietro proprio accanto al baldacchino ci sono le 4 statue nelle 4 nicchie dei pilastri che sorreggono la cupola e io mi sono sempre chiesta perchè ci sia san Longino, che sarebbe poi il centurione che con la lancia ha spezzato il costato di gesù raccogliendo il sangue in una coppa..
C'è sono parecchio estoterismo e ordini segreti in tutto ciò secondo me..
Cosa dici chiediamo a Dan Brown?
Secondo me se ci vai sotto tu puoi fare anche meglio! Daje!!
Ciao Elisa! Tra il Bernini e il Borromini il primo è sempre stato considerato quello più "conforme", mentre il Borromini si è scatenato più volte nella rappresentazione di simbologie esoteriche e massoniche. Ma sai che c'è? Alla fine è proprio dei conformi che non bisogna fidasse ;) Avoja a speculà qua.. ;)
EliminaLa figura di Longino si spiega col fatto che egli fu colui che esclamò "Veramente costui era il Figlio di Dio!". Di conseguenza fu il primo dei "Gentili" ovvero dei non ebrei a convertirsi al Cristianesimo aprendo quindi la strada al monoteismo.
EliminaNon è strano perciò che venga considerato uno dei "pilastri" del cristianesimo. ;-)
Domenico Maria d. B.
mi presento sono Walter non pretendo di dire la verità ma solo quel che so. Le quattro statue che sono contenute nelle nicchie figurano San Longino la cui lancia fu miracolosamente trovata sotto un altare nella chiesa di Antiochia e diede il la ai crociati in quando assediati alla vittoria, cè poi la statua di San Andrea , la testa del santo fu portata da l Cardinal Bessarione alla vigilia del concilio di Ferrara Firenze Roma nel 1439 se non sbaglio era la reliquia più preziosa della chiesa orientale data come omaggio affinche il Papa si impegnasse a difenderli dai turchi, Santa Elena in quanto aveva riportato un legno della SACRA CROCE ed ovviamente il ritratto acherotipa della Veronica. Ciao Walter
RispondiEliminaGrazie!!
EliminaCiao Walter e benvenuto! Che poi sto velo della veronica non se sa neanche bene che fine abbia fatto...pare che l'originale sia in Abruzzo ;)
EliminaMa quante ne sai... MA QUANTE NE SAIIIII!!!
RispondiEliminaInteressante come sempre.. come vorrei avere la tua cultura!!
:-)
Ciao e a presto!!
:-)
grazie Sara! "cultura" me sembra sembra una parolona applicata a me...diciamo interessi và ;)
EliminaL'idea di tastare la presenza delle palle o meno non lascia spazio a equivoci. Se solo si potesse fare lo stesso test anche con i nostri politici credo che qualcuno ne approfitterebbe per stringerle per benino, quelle palle... In stile "Monini"... Una "spremuta" di... "olive"...
RispondiEliminaA presto André
hahahahaha potrebbe suonare come efficace avvertimento in uan fantomatica cerimonia di insediamento del presidente del consiglio. Grande!
EliminaRimaniamo col dubbio, che è meglio.
RispondiEliminaBel post, André! :)
sul precendente in effetti so rimasto col dubbio! :))
EliminaTroppo bello leggerti! Ci fai aspettare tanto, ma ne vale davvero la pena.
RispondiEliminaBravo, Andrea.
Ciao.
Grazie mille Attanasio! In effetti sto andando un pò a rallentatore quest'anno, cmq non mollo ;)
EliminaSai quanto mi piacciono questi post!!! :)))
RispondiEliminaTu sei un grande!
Ma quand'è che facciamo qualcosa insieme? Son due anni che ce lo diciamo... ;)
a zì!! grazie come sempre..! daje che a settembre ve porto a vedè il convento di S.Bonaventura al palatino..adda vedè che vista!
EliminaAbito a due passi quindi la prossima volta parte la caccia alla fig... hem "organi di riproduzione femminili" .... Sempre interessante !!
RispondiEliminahahahahahahaha buona caccia allora! Che tocca fa pe acculturasse eh? ;)
EliminaNeanche la mia guida di Roma ha una spiegazione tanto esaustiva! Grazie per questo interessantissimo post :-) mi ha ricordato anche di un libro letto tempo fa, "La papessa".
RispondiEliminaCioa Marco e benvenuto!! Vorrà dire che oggi avrai un'altra guida di Roma ;). Segui anche la pagina su facebook...in questi giorni trovi anche una divertente caccia al tesoro!! A presto
EliminaVisto che sono qui vorrei segnalare la nostra audio guida sulla Basilica di San Pietro http://www.leaudioguide.net/b-it/Roma/148-Basilica%20di%20San%20Pietro%20in%20Vaticano
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