domenica 9 gennaio 2011

Dice che King Kong è nato a Roma

Durante le nostre passeggiate più o meno rilassate per Roma (l’isterismo pre natalizio e l’inizio dei saldi entrano di diritto nella categoria meno) ci imbattiamo ogni giorno senza saperlo in un’infinità di cortili, pietre, portoni, fontane e iscrizioni, spesso custodi di una storia o di una vecchia leggenda popolare, che aspettano solo di poter essere raccontati per assumere così nuova luce ai nostri occhi, come piccole tessere di quell’immenso mosaico narrativo che è la nostra città. Tra un itinerario e l’altro cercherò di farvi conoscere alcune di queste storie, dandovi così gli strumenti per sfoggiare qualche aneddoto "casuale" con il vostro accompagnatore/trice di turno durante una passeggiata in centro, raccogliendone a seconda del caso un commento ammirato o il più assoluto menefreghismo. Nella seconda ipotesi vi consiglio di virare velocemente la conversazione sull’ultima puntata del grande fratello o sul prossimo lavoro di lady Gaga per tentare di riguadagnarne nuovamente la stima e l’attenzione.



La storia di oggi ci porta in via dei Portoghesi 18, e precisamente a palazzo Scapucci, dal nome della famiglia che ne fu proprietaria tra il XVI e il XVII secolo. La prima particolarità è che la torre che caratterizza il palazzo è una delle poche strutture di origine medievale che ancora si conservano nel tessuto rinascimentale di questa parte del centro, ed è conosciuta come torre dei Frangipane per nome di una potente famiglia Romana del 1200. Tale struttura preesistente venne in seguito inglobata nel palazzo rinascimentale e lì rimase, come parte della proprietà della famiglia Scapucci.
In cima alla torre avrete sicuramente già visto mille volte, sicuramente senza farci troppo caso, un curioso tabernacolo con una madonnina e un lumino sempre acceso. Ciò che probabilmente non sapevate è che alla sua origine c’è l'azione sconsiderata di una scimmia che una mattina di alcuni secoli fa decise di rapire un neonato dalla culla e di trascinarlo con se sulla sommità del palazzo.
Si racconta infatti che la famiglia Scapucci possedesse una scimmia come esotico animale domestico, la quale, in assenza dei padroni e della balia, si impadronì del bambino che dormiva ignaro nella culla e decise di arrampicarsi in cima alla torre. Se volessimo forzare un parallelismo fra L’Empire State Building e la torre dei Frangipane, l’immagine di uno scimmiotto che ghermisce la sua vittima in cima all'edificio non può che farci venire in mente il più celebre King Kong nella sua scena madre (che per onore di spettacolarizzazione cinematografica teneva tra le sue braccia la biondazza di turno). Considerato che tale storia venne riportata dal romanziere americano Nathaniel Hawthorne nei suoi “French and Italian notebooks” del 1883, non è poi così presuntuoso pensare che l’ispirazione sia nata proprio da questo episodio.In ogni caso al ritorno dalla passeggiata i genitori del bambino si ritrovarono ad assistere impietriti a questa scena, e terrorizzati dal fatto che la scimmia potesse far cadere il bambino nel vuoto, si affidarono all’ultima disperata risorsa di ogni essere umano in pericolo (dallo studente fancazzista in su): la preghiera e la promessa di voto. Il padre del bambino promise alla madonna che se tutto fosse andato liscio e il giovane rampollo ne fosse uscito illeso, avrebbe fatto costruire un tabernacolo in suo onore nel punto esatto in cui il simpatico animale si divertiva in quel momento a brandire il piccolo Scapucci. A promesse fatte la scimmia, senza scomodare divinità alcuna e al netto di interventi mariani, con un semplice fischio di richiamo del padrone, scese obbediente dal palazzo e appoggiò il neonato incolume ai piedi del padre.


Ma i voti vanno rispettati! Ed ecco così che ancora oggi possiamo ammirare questo curioso altare con una madonna adornata di una mezzaluna e una stella (i simboli della famiglia Scapucci) e un lumino sempre acceso. Il voto prevedeva infatti la promessa che anche i futuri proprietari del palazzo sarebbero stati obbligati a tenere sempre acceso il lucernario, se non avessero voluto perdere il diritto di proprietà sulla residenza. E a quanto pare, per evitare incazzature di discendenti, madonne o king kong che fossero, l'obbligo viene tuttora mantenuto con l'unica concessione del passaggio all'elettricità.
Questa storia, oltre che dal già citato Nathaniel Hawthorne, viene riportata anche nel divertente “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma” del poeta Romanesco e commediografo Gigi Zanazzo, dove ci viene raccontato in dialetto di come la scimmia si rifugiò col bambino “proprio in cima in cima e se messe a ssede in pizzo in pizzo ar cantone de la torre. Ellì, come si fusse stata a ssede in portrona principiò a sfascià e arinfascià la cratura” (sfasciare da fasce, per chi stesse pensando ad un'azione più cruenta). Insomma una versione decisamente più scanzonata e cazzarona del drammatico racconto di Hawthorhe che, con toni apocalittici e quasi sovrannaturali, ci descrive la protagonista della storia sotto una luce decisamente più inquietante, mentre porta con se il bambino in cima alla torre "ghignando e urlando come il demonio".
E così anche voi, durante una delle vostre prossime passeggiate tra piazza Navona e il Pantheon, quando passerete per via dei Portoghesi, potrete volgervi verso quella madonnina in cima alla torre e al suo altarino sempre illuminato ed indicarla ai vostri amici come Torre della scimmia.
E prima che possano tacciarvi di blasfemia, inizierete a raccontare la curiosa storia della scimmia e del bambino.

4 commenti:

  1. la storia della scimmietta proprio non la conoscevo e ho cercato di fare mente locale ma della statua proprio non avevo memoria...credo però di aver capito andando su google earth ^__^

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  2. eh no su google earth non vale :)) e cmq passaci di sera così vedi il lumino acceso ;)

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  3. C'è a Monaco di Baviera una leggenda analoga! Che questa scimmietta sia parente con quella che portava in giro sopra una torre il neonato re Ludwing nel palazzo Alter Hof? Da quì poi venne data a quella parte del palazzo il nome di Torre della scimmia. Che dispettose...

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  4. hehehe questa non la sapevo...è incredibile come molte leggende si ripetano in culture differenti! Grazie...anonimo (e daje almeno il nome..) ;)

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