Sperare di imbattersi in uno scorcio poetico lungo le corsie del diabolico anello d'asfalto che risponde al nome di Grande Raccordo Anulare, potrebbe risultare impresa folle e quanto meno disperata (chi invece sembrò esserne felicemente ispirato fu Corrado Guzzanti nei panni di un improbabile Venditti "...e allora vieni con me, amore, sur grande raccordo anulare, che circonda la capitale, e nelle soste faremo l'amore, e se nasce una bambina poi la chiameremo: "Rrrrrrooooomaa"). Eppure basterebbe approfondire cosa si nasconde al di sotto delle nostre quattro incazzatissime ruote per scoprire uno scenario del tutto inaspettato. Ci troviamo sul tratto di GRA all'altezza della via Ostiense che, all' insaputa di noi miseri condannati che ne percorriamo ogni giorno la superficie bovinamente incolonnati, scavalca il fiume Tevere guadagnandosi immeritatamente lo status di ultimo ponte sul fiume ai confini della città. Ed è proprio sotto gli archi di questo tratto di raccordo che faremo la conoscenza di un insolito ristorante, categoria piuttosto rara tra le pagine di un blog che predilige scorci e passeggiate, ma che trova la sua meritata collocazione nel momento in cui l'esperienza gastronomica, a mio parere quasi sempre soggettiva, si accompagna all'autenticità della scoperta del nostro territorio e di una tradizione sempre più rara. E questo tratto di fiume Tevere, con la sua preziosa riserva naturale che custodisce gli ultimi baluardi della tradizionale pesca fiumarola, non poteva certamente essere ignorato.
Il passaggio segreto che dall'inferno di lamiere vi trasporterà direttamente in questo angolo di poetica decadenza è un'uscita appena accennata sulla rampa di collegamento tra la via Ostiense e il raccordo in direzione Fiumicino, immediatamente dopo l'uscita per l'ACEA. E proprio quando inizierete a sospettare di essere stati condotti con l'inganno nel bel mezzo di una perfetta scenografia da leggenda metropolitana, dove in un campo Rom sulle rive del Tevere verranno perse per sempre le vostre tracce, ecco aprirsi ai vostri occhi uno scenario naturalistico di imprevista serenità, in cui l'implacabile flusso di macchine sopra le vostre teste si trasformerà immediatamente nel rumore di fondo di una vita precedente. Un breve sterrato ci guida fino alla riva del fiume, dove troveremo ormeggiata la colorata struttura in legno e lamiera dell'Anaconda. Una struttura a due facce: da un lato ristorante, dall'altro punto d'approdo, partenza e preparazione dei fratelli Alfredo e Cesare Bergamini, gli ultimi (o forse sarebbe meglio dire gli unici) esponenti della pesca fiumarola delle anguille. Pescatori di terza generazione e custodi dei segreti del biondo Tevere, fedele compagno di una vita, i fratelli si sono organizzati in una piccola cooperativa familiare che dagli "ameni" lidi di Castel Giubileo si è infine spostata sulle rive selvagge di Mezzocamino. La pesca fiumarola si articola in due fasi: il pomeriggio vengono calati i cosiddetti "martavelli", reti-trappole d'artigianato frutto di una tecnica sapientemente tramandata di padre in figlio, mentre la mattina è dedicata alla raccolta e al recupero di reti e pescato: le famose ciriole (anguille in romanesco) destinate infine al ripopolamento degli allevamenti di anguille nelle vasche di Comacchio. Specifico la destinazione d'uso per dissipare il dubbio di chi si stesse chiedendo con una smorfia di terrore se il ristorante includa nel menù i frutti della pesca del fiume Tevere (e la mente corre al mitologico pesce-ratto di Fantozziana memoria). E in ogni caso non azzardatevi a parlare di Tevere inquinato ai fratelli Bergamini!
E' facile incontrare i fratelli al loro ritorno nel tardo pomeriggio, quando la luce del sole raggiunge la sua perfezione cromatica e l'arrivo delle barchette all'approdo dell'Anaconda ci riporta ad un malinconico passato, con i gatti che accorrono in cerca di ricompense, mentre Aironi Cinerini e Martin Pescatori volteggiano impavidi tra scarichi abusivi e cementificazione selvaggia, che in questo tratto di fiume ci appare miracolosamente e illusoriamente lontana ( o forse è solo ben nascosta dalla vegetazione sulla riva). Stupisce infine la presenza delle Nutrie, che molti ricorderanno nei pomeriggi di infanzia al laghetto di Villa Pamphili, dal quale vennero misteriosamente deportate con conseguente disperazione dei centinaia di bambini abituati a cadere nell'acqua nel tentativo di nutrirle. Questa ambigua parente del castoro riappare a noi nell'età del disincanto in cui è facile scambiarla per una zoccola di fogna ingigantita dagli effetti dell'inquinamento, finchè la vista del suo simpatico musetto ci riporta gradualmente a sfumare dall'iniziale "mortacci sua che sorcio!", alla nostalgia e alla curiosità. La contemplazione di questo acquerello romano anticipa la cena nel ristorante delle simpatiche sorelle, che hanno da poco preso in gestione questo angolo di anacronistica bellezza. A loro va sicuramente il merito di aver valorizzato la storia di una tradizione, e tra aneddoti e vecchi articoli sparsi ovunque c'è sempre qualcosa da imparare. La cucina e il personale sono rigorosamente romaneschi, perchè in fondo non sta scritto da nessuna parte che in un ristorante sul fiume non si possa mangiare una carbonara o due salsicce (e meno male, direbbe lo stesso di prima, preoccupato di un'eventuale cucina di fiume...Tevere).
Alcune sere l'Anaconda sembra quasi trasformarsi in una balera di fiume, con la musica dal vivo che sulle note di un agghiacciante repertorio nazional popolare che spazia dalla Pausini a Cocciante, ci riporta all'atmosfera delle feste di piazza in occasione della sagra della porchetta. Ma il raccordo è sempre sulle nostre teste, a ricordarci l'inesorabilità dell'indomani mattina, quando stressati, svogliati e incazzati dovremo transitare nuovamente tra le sue corsie, e ripensando alle facce serene di Cesare e Alfredo viene spontaneo pensare per un momento che forse, per questa vita, non c'abbiamo capito proprio un cazzo.
Ma guarda che sei andato a scovare :-)
RispondiEliminaPrima di leggere pensavo che davvero ci fosse qualche bestia leggendaria...un serpente ad acqua o simili ;-)
alla fine dentro al tevere ce sta de tutto Stefà...un serpente d'acqua sarebbe il meno ;)
Eliminaehehe.. sapevo che era un qualcosa attinente al mangiare, giacché sto cominciando a conoscerti un po' .. diciamo che stavolta avrei scommesso sul cavallo vincente se ipotizzavo che l'Anaconda offriva cibo :) ..cavoli..ma quanti figli saranno stai veramente partoriti sul GRA??? ;) bacione
RispondiEliminahehehehe e mica se vive de sola cuRtura ;) la canzone di Guzzanti cercala su youtube..è uno spettacolo!!
Eliminaahah la preoccupazione la stavamo vivendo anche noi...pensieri tipo "nooo ha mangiato qualcosa di pescato nel tevere..stiamo per perdere un amico..", per fortuna è arrivato il sospirone di sollievo quando hai citato la carbonara :DD
RispondiEliminae se fosse stata una variante della carbonara con la nutria? ;)
EliminaUno squarcio di vita amena fra il caos e il cemento quotidiani... Non ti sfugge nulla eh?! Che io sia maledetto per aver visto gli stereotipi di una Roma stravissuta senza cogliere le fantastiche sfumature meno famose, ma altrettanto interessanti, di una Roma fuori pista...!
RispondiEliminaanvedi pure la citazione!! :) comunque Roma sta sempre qua..
Elimina...'na vorta tanto pozzo di d'essesce stato pur'io!!!
RispondiEliminaDopo che per anni passavo a 20 all'ora vicino al cartello "Anaconda ->", qualche mese fa ho preso coraggio e ci sono andato, armato di reflex al collo e kriss tra i denti!
Spettacolo inusuale, confermo.
;)
grande zio! Faccele vedè ste foto!!
RispondiEliminaAllora tocca organizza' 'na spedizione de romani... affamati !!!
RispondiEliminaGrande Andrea !!!
affamati ce vole poco...organizzati la vedo più complicata! pensaci tu che secondo me a organizzazione ci prendi!
EliminaEcco un buon motivo pe famme la fila ..... ;-)
RispondiEliminaio direi più un buon motivo per uscire dalla fila :)
RispondiEliminaMica fesso il Venditti.
RispondiEliminaPer le nutrie, vai a Pavia, ci sono cimiteri nelle strane... Fai fatica a guidare, anche con la jeep, poi tutte schiacciate.
Un ristorante, guarda che mangiare è un piacere della vita, la gente avrà preso appunti. Uh mamma, ma a Roma quanto ho mangiato!? Me lo ricordo come fosse ieri, lì nella capitale iniziò il mio amore verso la pasta cacio e pepe. Che delizia!
Ciao Andrè ^_^
Ma che è un film horror di serie B? Cimiteri di nutrie spappolate per la strada?!!? Ecco...adesso nemmeno pensare alla cacio e pepe aiuta ;)
EliminaCorrado Guzzanti m'è sembrato, opinione puramente soggettiva, fin meglio dell'originale.
RispondiEliminahehehe dai Costantino...il Venditti degli anni 70 era un grande!
EliminaAvevo pensato, dal titolo, a qualcosa di simile di quel film orrendo con la Lopez ahahahahahah :)
RispondiEliminahahahah m'hai tirato furoi la chicca trash!! se ci avessi pensato prima avrei messo una foto della locandina ;)
EliminaUna delle peggiori pellicole della storia :DDD
EliminaUn titolo alla Voyager ^_^
RispondiEliminaBel post interessante come sempre, poi se parla anche di natura e cibo...cosa volere di più?
hehehe in effetti è un titolo-sola alla voyager...uno si aspetta chissà quali misteri e poi finisce tutto a tarallucci e vino ;)
EliminaCi devo fare un salto co un pò d'amichi...ciao
RispondiEliminabella Max!! Qua sotto dice che oggi ce sta pure il groupon...vedi un pò te ;)
EliminaQuante cose che ci fai scoprire...e poi così vicino casa...
RispondiEliminati rinnovo i miei complimenti!
A chi interessa oggi c'è un coupon su groupon per una cena all'Anaconda!
(Andrea se non potevo scrivere questa cosa ti chiedo scusa e puoi cancelare il mio commento...ovviamente non l'ho scritto con nessun secondo fine!)
Daniela
hahahah confessa lavori per Groupon o all'Anaconda? ;) Tranquilla è cmq un'ottima informazione...anzi adesso avviso pure sulla pagina facebook! Un saluto e grazie
Eliminaah ecco, mica ricordavo che era maschile!!! lo anaconda intendo! c'è sempre da imparare da diceche!!! ;o)
RispondiEliminahahahah per caso me volevi bacchettà sul mancato apostrofo? t'ho fregata eh? ;)
RispondiEliminama quando si trasforma in "balera" 'st'anaconda? ma si balla? costi? prenotazione? vorremmo venire stasera... come facciamo?
RispondiEliminaciao anonimo...so che organizzano parecchie cosette ma è meglio che li contatti direttamente. Il sito è www.ristoranteanaconda.it! un saluto
EliminaAnche senza Raccordo Anulare mi capita spesso di pensare di non aver capito un cazzo della vita...questa tua recensione però mi piace un sacco :)
RispondiEliminaGrazie Baol!! devo ancora conosce qualcuno che c'ha capito qualcosa... ;)
EliminaCercavo un luogo naturale da esplorare con i miei figli e mi sono imbattuta in questa pagina. Provate ad osservare dall'alto l'area: si tratta di un'antica ansa del Tevere che si è chiusa. Un motivo in più per andarci! Daniela Spinaceto
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