Ogni volta che si parla del quartiere Esquilino, da sempre ci si divide tra i toni entusiastici di chi ci vede un eccellente laboratorio sperimentale di nuovi modelli interculturali, e quelli decisamente indignati di chi al contrario preferisce assumerlo a simbolo del degrado del nostro centro storico. Per chi come me non abita nel quartiere, e in maniera colpevolmente "naif" si limita all'esperienza superficiale del visitatore, è persino troppo facile concordare con la prima fazione, e lasciarsi catturare dal fascino di quella che rimane in ogni caso una delle zone culturalmente e sociologicamente più ricche ed interessanti della nostra città. Se poi avete voglia di avventurarvi verso mete esotiche ed inesplorate, conoscere popoli e sapori lontani, e soprattutto se vi siete svegliati con il desiderio di sperimentare ai fornelli nuove possibilità gastronomiche, ma c'è un'unica cipolla mummificata che sta morendo di solitudine nel vostro frigorifero, allora la vostra destinazione è sicuramente il nuovo Mercato Esquilino, situato a pochi passi dagli splendidi portici di Piazza Vittorio.
In seguito alla chiusura nel 2001 del vecchio mercato storico sulla piazza, la nuova struttura è stata fatta rinascere nei locali dell'ex caserma Pepe, e divide tuttora gli spazi con la facoltà di studi orientali dell'Università della Sapienza di Roma. In questa bizzarra convivenza studenti universitari e abitanti del "quartiere mondo" si incrociano nel cortile comune sotto lo sguardo benevolo della statua di Confucio, in una coesistenza apparentemente casuale e allo stesso tempo perfettamente logica, dove mettere in pratica ciò che viene insegnato nelle lezioni di lingua Cinese o Araba diventa facile come scendere a prendere un caffè nell'ora di pausa tra una lezione e l'altra.
Che ci troviamo in un mercato diverso lo percepiamo subito dall'assenza dei classici strilloni romaneschi, che normalmente fanno da colonna sonora alla nostra spesa con la loro simpatica sguaiatezza. In questo caso la nostra preoccupazione non sarà più quella di lasciarci guidare dalle grida in romanesco in cerca della migliore qualità di frutta e verdura al prezzo più conveniente, ma ben più a monte tentare di capire che cosa cazzo sia quel frutto o quella verdura lì sul banco, e soprattutto cercare di interpretare con scioltezza l'impronunciabilità dei loro nomi per poi infine riuscire ad esibirci in un disinvolto "che me dai mezzo chilo de topinambur?" (?!).
Tuberi ed ortaggi, identificabili a prima vista come l'eccentrico risultato di qualche scellerata sperimentazione genetica, si sveleranno a noi con gli esotici nomi di Ampalaya o Dasheen, e con tutta una serie di applicazioni che per noi poveri habituè dell'insalata in busta da supermercato (io in primis) rimarranno semplicemente impraticabili.
Se siete troppo timidi per chiedere lumi ai negozianti o preferite tenervi a distanza dal banco per evitare che una carpa ancora viva vi salti tra le braccia, troverete a soccorrervi in alcuni angoli del mercato delle interessantissime schede esplicative sull'origine di alcuni prodotti, con suggerimenti di ricette che vi aiuteranno a spaziare oltre i confini del "ma che è 'sto coso?". In ogni caso saranno tutti prontissimi a spiegarvi le caratteristiche e l'utilizzo dei prodotti esposti, con una disponibilità che a seconda dei livelli di cinismo potreste interpretare come l'innata cordialità di culture più accoglienti della nostra o la legge universale del commercio globalizzato (te lo spiego, così lo compri).
Imparerete così che il Chayote del Costarica è un ortaggio a metà strada tra una patata e una zucca, mentre con il Dasheen potreste preparare un'ottima zuppa in stile Giamaicano (ma non entusiasmatevi troppo, è solo un tubero). Se nei vostri piani avete in mente una nottata di fuoco potreste far cadere la vostra scelta sul piccantissimo Rocoto Amarillo del Sudamerica, o viceversa scegliere l'amara Ampalaya per una decisamente meno eccitante serata a base di tisana come rimedio contro l'aerofagia. E così tra Platani Cubani, Okra Indiana e frutti di Litchi la vostra spesa assumerà in breve tempo e nel giro di una decina di banchi un sapore del tutto nuovo e sconosciuto.
I colori e gli odori delle spezie in bella vista vi riporteranno all'atmosfera di un autentico Suk Mediorientale, dove anche le carni sono trattate rigorosamente secondo i dettami del metodo di macellazione Halal.
E se non fosse per quelle timide isole di pizzicagnoli Romani a ricordarci dove siamo, l'illusione sarebbe perfetta, e per un pò riusciremmo persino a sentirci come quei goffi turisti occidentali a caccia di esotiche tipicità. Ed è così che contenti e sognanti usciremo con le buste piene di spezie profumate e ortaggi "un sacco strani", che una volta abbandonata l'atmosfera e l'entusiamo del momento, lasceremo marcire in compagnia della cipolla suicida in favore di un "ma sai che te dico? annamose a magnà na pizza e fanculo all' Ampalaya".
Per quelli che invece avessero voglia di sperimentare per davvero vi rimando all'indirizzo delle amiche della Banda dei Broccoli, che con ben altri livelli di preparazione mi hanno concesso la loro presenza in questa passeggiata gastronomica. Per alcuni suggerimenti speziati alla Piazza Vittorio style potete mettervi a curiosare tra le loro ricette qui, qui oppure qui (seguite i link). Dopodichè non vi resterà che andare diretti al Mercato Esquilino per osservare, imparare, conoscere...e ovviamente fare la spesa.
Il nuovo mercato Esquilino si trova in Via Principe Amedeo ed è aperto dal lunedì al sabato dalle 7:30 alle 14:30.
hahahahhaahahha t'avrei voluto vedere ahhahahaha!
RispondiEliminamal'hai comprato l'hampalaya o come si scrive?????
E io che sto fermo alle patate viola hahahahaha
RispondiEliminaRischi seriamente di aprire nuovi orizzonti gastronomici con questo post (anche se mi bastano e avanzano le zuppe puzzolenti che, pranzo e cena, si praparano i fruttivendoli del Bangladesh che stanno proprio sotto casa mia. E ogni volta che passo davanti le loro finestre mi esce spontaneo un "Ma 'n'amatriciana no !?!"
ecco vedi che ti dicevo ieri?
RispondiEliminaquesto sei TU un irresistibile bardo dei nostri tempi (in senso buono eh!)
Però però però.. ieri nei vizi tuoi, mica enunciavi la tisana contro l'aerofagia! com'è sto fatto? dimmedimmedimme :P
a parte tutto: un altro tuo ottimo viaggio in quel di Roma, grazie :)
@Ceppina hahahah no l'hanno presa quelle della banda...ma non era per farci la tisana (sennò mi menano).
RispondiElimina@JAJO altro che fermo...se vedi le patate viola stai decisamente un pezzo avanti!! Saranno gli effluvi allucinatori delle zuppe del Bangladesh?
@Chiallrun infatti ho scelto il rocoto amarillo...tiè ;P
amplaya aaaamaaaaaaaaaaraaaaaaaa da morì!
RispondiEliminaampalaya, ops
RispondiElimina....dopodichè suggerisco un aperitivo al lounge bar del Radisson roma :)))
RispondiElimina@Banda hehehe mi chiedevo appunto come mai non fosse entrata nell'olimpo delle vostre ricette.
RispondiElimina@... :D
Con questo speziatissimo post m'è venuta voja de fa' la danza del ventre anzi la danza della panza ma me e ve la sparambio!
RispondiEliminaQuesto post lo suggerisco alle ragazze del mio blog...e via col primo velo!No...no che avete capito?Sto a pulì le cipolle!
spetta che vediamo se lo dico giusto: anvedi sto qua e com'è stata sta notta di fuoco??
RispondiElimina:PPPPPPPPPPPPPPPPPP
tiè! basta giuro che nn commento più (x questo post)
;)
@Silvia per la danza della panza so il numero 1! Potremmo fa dei corsi ;)
RispondiElimina@Chaillrun ti riconsegno il compito corretto: "anvedi questo, com'è annata sta nottata de foco?". ops ho finito i caratteri non entra la risposta ;)
e che meraviglia, una marrakech a Roma! Mi hai dato un suggerimento per delle belle foto. E per qualche assaggio esotico, io provo tutto :)
RispondiEliminaEcco i soliti fortunati. Voi delle grandi metropoli avete queste opportunità, un mercato "mondiale" in città. Per chi ama cucinare (e mangiare) come me, potrebbe essere una bella fonte d'ispirazione... తిట్టు!
RispondiEliminaQui mi dice che il mio commento è stato pubblicato ma io non lo vedo...mah ci riprovo...
RispondiEliminaNo no... niente allucinazioni :-D
RispondiEliminahttp://viaggi-cucina-e-io.blogspot.com/2011/09/mattonella-di-patate-viola-salmone-e.html
Vengono dal Val Trebbia :-D
@Turista Marrakech, Nuova Delhi, Bucarest, Pechino e molto altro...pane per i tuoi denti..e per il tuo obiettivo ;)
RispondiElimina@Tiziana Commento arrivato! :) Mi ricordo la tua passione per i mercati da qualche post in quel di Barcellona! E quei caratteri appartengono alla lingua del bangladesh??
@JAJO e daje confessa che hai photoshoppato la patata :))!! (già lo avevo visto il tuo post ;) )
Sei semplicemente strepitoso!!
RispondiEliminaNell'ultima foto mi hai riportato a tempi e luoghi lontani!! Che belli quei sacchi multicolor con quel misto di profumi(se sei un turista) e le puzze, (se sei un locale)...
Anche le domande erano le stesse.. ma che roba è???
Anche io non vivendoci propendo per la prima ipotesi... Certo non saranno gli stessi mercati della RD.. ma ricordo che l'idea di viverci vicino.. nemmeno mi ha mai sfiorata!!
Un post spassoso e pieno di cultura che solo tu riesci a rendere possibile!!
GRAZIE!
...no è in lingua google-telugu e vuol dire -accidenti- (mai sentita questa lingua, il teluguanese e tu?) :)
RispondiElimina@Sara Grazie e bentornata ;)....i mercati della RD? E' un bel pò che mi scervello...un aiuto? :)
RispondiElimina@Tiziana figurati io mi limito al Romanesco..e accidenti si dice "morta..." :)
Ahahaah.. hai ragione scusami!!
RispondiEliminaI mercati in Repubblica Dominicana, chiamata Santo Domingo.. Avendo vissuto la, quando si diceva Santo Domingo ci si riferiva alla capitale.. Quando scrivo di quel posto per far prima metto RD!!
Ri-pardon!!
Che bel post! Dio, come mi manca Roma!!!:)
RispondiEliminabellissimo post!!! io adoro i mercati e spero prima o poi di riuscire a farci un salto!!!
RispondiElimina@Sara...heheha repubblica c'ero arrivato..ma ti risparmio le ipotesi fantageografiche che avevo fatto ;)
RispondiElimina@Nicole Benvenuta e grazie per essere passata!
@Francesca E daje che vivi a Roma! portaci gnappo vedrai che si diverte :)
Lo metto al posto giusto!!
RispondiElimina"heheha repubblica c'ero arrivato..ma ti risparmio le ipotesi fantageografiche che avevo fatto ;)"
eeee no caro mio... mo mo o dici!! E daje, famose 'na risata!! ( adoro il vostro slang... dimmi, come sono andata?)
;-)
Che sospirooooo infinito!!!
RispondiEliminaMa lungo parecchio eh...
;)
marrakech per l'effetto suk del mercato :) strepitoso!!!
RispondiEliminanon so perchè ma il mercato di piazza vittorio non mi aveva mai ispirato e così' non arrivo mai fino a quello nuovo, in compenso tutte le altre botteghe tra monti ed esquilino le conosco e così pure i vari ristoranti "etnici"
RispondiEliminaCiao zefirina e benvenuta! Anche io amo tutto l'Esquilino e le sue botteghe..e ti assicuro che l'atmosfera che si respira al mercato è l'essenza del quartiere stesso..facci un salto ;)
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