Se avevate in mente di sperimentare l'effetto prospettico della terza dimensione, ma l'idea di infilarvi in una sala cinematografica di Parco Leonardo per spararvi "Raperonzolo" in 3D non vi entusiasma, suggerisco la saggia alternativa di una passeggiata alla scoperta degli effetti ottici e delle bizzarre prospettive della Roma barocca. Vi parlerò quindi di Andrea Pozzo e della chiesa di S.Ignazio di Loyola, nell'omonima piazza a due passi da via del Corso.
Andrea Pozzo, pittore, architetto e scrittore d'arte (nonché faccia da matto nell’autoritratto qui a sinistra), è considerato tra i massimi esponenti del barocco romano ed uno dei primi teorici della prospettiva. Ci troviamo nel 600, periodo immediatamente successivo agli sconvolgimenti ecclesiali della riforma luterana. In questo momento di dura reazione, ricordato come periodo della controriforma, la chiesa sente dunque il bisogno di comunicare con il popolo in maniera più incisiva, colpirlo allo stomaco, scuoterlo emotivamente e fisicamente. Ed e’ in questo contesto che fiorisce il barocco, uno stile che con l'eccesso e la sovrabbondanza investiva lo spettatore fino quasi a stordirlo, affascinandolo e sorprendendolo al tempo stesso ( non dimentichiamoci infatti che l'arte, persino nelle sue manifestazioni di più assoluta genialità, rimaneva comunque al servizio della religione ed evolveva parallelamente alle vicende della chiesa).
Dopo questa pesantissima introduzione è arrivato finalmente il momento di scoprire gli effetti prospettici dei capolavori del Pozzo all’interno della chiesa di S. Ignazio. A questo punto vi pregherei di buttare i vostri ridicoli occhialini di plastica 3D, e di seguire alcune semplici istruzioni.
Entrati nella chiesa dovrete procedere guardando in basso fino ad individuare un disco dorato inciso sul pavimento della navata centrale: avrete trovato il vostro punto di osservazione. Una volta posizionati all'interno, potrete infatti alzare lo sguardo per ammirare "l'apoteosi di Sant'Ignazio", imponente affresco della volta centrale dove Andrea Pozzo, seguendo un'originalissima prospettiva verticale, riesce a "costruire" un vero e proprio tempio virtuale che si innalza sulla base della chiesa reale in cui ci troviamo. Una sorta di piano secondario che sale fino a "sfondare" il cielo con un sorprendente effetto di profondità. Restare ad ammirarlo per qualche minuto a testa in su, complice il naturale senso di vertigine che ci coglie in questi casi (il post sbornia è un bonus), provoca un vero e proprio sbandamento ottico in cui finirete per chiedervi se anche le finestre siano vere o facciano parte dell'illusione.
A questo punto potrete proseguire di qualche passo fino a raggiungere il secondo cerchio marcato sul pavimento e alzare gli occhi verso la cupola…ma la cupola a S.Ignazio non c'è, o meglio c'è, ma è finta, dipinta, un altro effetto del nostro pittore che sopperisce in questo modo alla mancata realizzazione di quella vera in muratura prevista nel progetto originale. Solo allontanandovi dal vostro privilegiato punto di osservazione comincerete a scoprire che le linee cominciano a distorcersi e a curvare in maniera innaturale fino a rivelare in questo modo l'effetto fittizio. Tornando all'interno del cerchio la cupola è nuovamente lì, e il gioco ricomincia.
Se siete rimasti ammirati dalle sue capacità di riuscire a rappresentare uno spazio profondo e ricurvo su una superficie quasi piatta, ebbene Andrea Pozzo non vi fa mancare nulla, ed ecco quindi a voi nella calotta dell'abside quattro colonne perfettamente dritte rappresentate su una superficie concava.
A questo punto, nel caso il gioco delle prospettive vi avesse catturato al punto da farvi dimenticare di trovarvi ancora all'interno di un luogo sacro, vi invito ad uscire prima di esclamare il consueto "mortacci sua" d'ammirazione.
In questo modo tornerete all'omonima piazza, che ancora di più vi sembrerà schiacciata dalla presenza dell'imponente edificio. I palazzi che la racchiudono, commissionati da papa Gregorio XIII a Filippo Raguzzini per comporre la giusta scenografia da anteporre alla chiesa, seguono infatti un raffinato gioco di curve che percorrono morbidamente tutto il perimetro (il colore originario era un grigio-azzurro cielo che doveva avere la funzione di ampliare e alleggerire lo spazio, oppresso dall'incombente presenza della chiesa). Lo storico dell'arte Francesco Milizia li criticò duramente definendoli "ridicole case a foggia di canterani", ovvero mobiletti d'epoca Francesi detti anche bureaux. Da qui il popolo dei rioni li trasformò in burò e quindi burrò, che è anche il nome della via che corre dietro i palazzetti (immagino che se non si fosse partiti dalla pronuncia corretta oggi ci ritroveremmo una via dei bureaucchese).
In ogni caso sono certo che come me non condividerete lo sdegno di Milizia e apprezzerete l’armonia e la leggerezza di questi inconsueti edifici.
A questo punto potrete proseguire la passeggiata verso il pantheon dove vi obbligo a fermarvi per la migliore granita di caffè con panna (non fa freddo, non è vero) al bar tazza d'oro in via degli orfani 84.
La chiesa di S.Ignazio di Loyola è visitabile dalle 7:30 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00.
E in quanto a Andrea Pozzo vi garantisco che lo ritroveremo presto.
interessantissimo questo post!
RispondiEliminaaò te posso prenotà come guida turistica?
RispondiEliminabbbravo!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminacontento che abbiate apprezzato Andrea Pozzo...anche perchè ci sarà un'altra bella dritta che lo riguarda ;)
RispondiEliminaQuesta è una delle chiese che mi piace di più di tutta Roma.
RispondiEliminaTomás
@Tomàs benvenuto sul blog!! se hai apprezzato Andrea Pozzo in questa chiesa la prossima volta che sei a Roma vai a dare un'occhiata anche al corridoio delle stanze di Sant'Ignazio ;)
RispondiEliminaScusema, ma cercavo 'na foto de la "cupola" de SantìIgnazzio e so' capitato qua. Ber Blogghe, me piace, ciò solo 'na criticuccia: er verbo avè in romano è ciò, ciai, cià, cianno ecc. e nun se scrive c'ho che, come pe' l'itajiano se legge "co" (l'acca indurisce la c!). Bòna fortuna!
RispondiElimina@Spartacus hahahah grande Spartacus! E CIAI raggione pure te!! :)) In realtà non pretendevo di arrivare tanto in là..e più che sul romanesco mi sono soffermato su un semplice colloquiale c'ha..pero forse stona con l'er e quindi m'hai mandato in paranoia :) Cmq grazie per la visita e a presto!
RispondiEliminaPeccato non vivere vicino a Roma... con tutte 'ste dritte.. hai voglia!!
RispondiEliminaBello tutto!
Ps. leggendo Spartacus mi vien da chiederti una cosa.. un post in romanesco no?
Dai dicce de si!!