Il mistero in questione riguarda il famigerato tratto di strada che, percorrendo la via dei laghi in direzione di Nemi, si distacca all'altezza del quadrivio per proseguire verso Ariccia. Per qualche oscura ragione tuttora in discussione, immediatamente dopo aver percorso una prima incontestabile discesa, ci ritroveremo a procedere lungo un tratto di salita che, in maniera del tutto sorprendente per una mente ancora sobria, si comporterà esattamente all'opposto di come dovrebbe, apparentemente contro ogni legge o principio della fisica e della forza gravitazionale. Lungo l'intero tratto qualsiasi oggetto di forma rotondeggiante, che sia un pallone o una lattina, così come il contenuto di una bottiglietta d'acqua, tenderà infatti a "scorrere" in salita, allo stesso modo in cui la vostra macchina abbandonata con la marcia in folle comincerà ad arrampicarsi lentamente verso la vetta in un rigurgito di rivalsa contro il caro benzina.Vi suggerisco di arrivare sul posto già muniti dei vostri strumenti di misurazione ed evitare così di finire come il sottoscritto a raccattare rifiuti urbani di forma vagamente cilindrica sul ciglio della strada al fine di portare a termine l'esperimento (e devo ammettere che purtroppo non mancano lattine e bottiglie abbandonate adatte al caso). A questo proposito approfitto nel ricordare ad alcuni tra i solerti "Isaac Newton" de noantri che al termine delle proprie scoperte scientifiche sarebbe il caso di riportare indietro 'ste cazzo di bottigliette vuote, per riporle successivamente in un più consono cestino dei rifiuti. Considerando inoltre che ci troviamo in un tratto di strada a scorrimento veloce, l'invasione della corsia a fini sperimentali è caldamente sconsigliata per evitare di beccarsi, nel migliore dei casi, un vaffanculo antigravitazionale dagli automobilisti della zona.
Già a partire dagli anni Settanta si svilupparono tutta una serie di studi e ricerche su questa affascinante anomalia, e persino il celebre tuttologo nazional-popolare del tubo catodico, Nostro Signore di Quark alias Piero Angela, si scomodò a suo tempo per un servizio sulla controversa salita. Con il suo consueto, impeccabile aplomb, Il nostro Piero concluse che la storia degli effetti magnetici e di una possibile discontinuità nel campo gravitazionale, altro non fossero che una gigantesca cazzata, il tutto a favore di una più classica spiegazione che ci riportasse nei ranghi del banalissimo effetto ottico. In realtà la mancanza di riferimenti fisici che possano ragionevolmente ingannare l'occhio, il fatto che l'effetto sia percepibile in entrambe le direzioni e il sospetto che gli stessi strumenti di misurazione (come ad esempio la livella) utilizzati nel contestare le affermazioni sull'oggettività della salita, possano venire compromessi nel loro funzionamento dalle medesime anomalie oggetto dello studio, lasciano tuttora forti dubbi sulle minimizzazioni del dottor Angela.
Allo stesso modo le affascinanti teorie (per molti ufficiali) che ipotizzano anomalie magnetiche e gravitazionali, imputabili alla natura vulcanica di una zona interessata sin dai tempi più remoti da fenomeni di origine tellurica, verrebbero inficiate dal corretto funzionamento dei relativi strumenti di misurazione; primo fra tutti la cara vecchia bussola della giovane marmotta. Insomma una spiegazione che metta tutti d'accordo sembra ancora ben lontana dall'essere trovata.
Ad aggiungere ulteriore suggestione c'è l'incombente presenza dell'indecifrabile Monte Cavo, con la sua selva di antenne e ripetitori dagli effetti altrettanto dubbi. L'antico vulcano dove venne innalzato il tempio di Iuppiter Latialis (nella cui direzione ci conducono i resti dell'antica via sacra), è stato sede, in tempi più recenti, di una base militare dell'aereonautica. Si vocifera ( il classico dice che..) che la stessa fosse collegata a misteriose installazioni sotterranee, seguendo la falsariga di leggende metropolitane dai contenuti fantapolitico-militari, in cui anche le cronache di avvistamenti di UFO nella zona rientrerebbero perfettamente nel quadro. Ritornando ad argomenti di più facile discernimento e alla nostra salita, per quale motivo dovremmo necessariamente far rientrare la spiegazione entro i confini di ciò che già conosciamo? Sappiamo perfettamente come funzionano gli effetti ottici o i campi magnetici, ma se ci fosse una terza soluzione legata a forze o meccanismi che non siamo ancora in grado di comprendere? Non è forse più divertente lasciare in sospeso il mistero? Per quanto mi riguarda, la spiegazione dell'effetto ottico non mi convince ancora del tutto. Ad ogni modo, quale che sia l'origine di questa forza misteriosa, lasciate che vi spinga dolcemente e a costo zero in salita verso Ariccia, e sulle note di "ma che ce frega, ma che ce importa" approderete così nella vostra fraschetta preferita, dove ad attendervi troverete la porchetta più buona del mondo e fiumi di vino rosso. E almeno su quello, che "scenda bene" non avrete dubbi!